La Nuova Sardegna

orosei/l’insegnante scomparsa

Cristinzio, l’inchiesta resta aperta

di Valeria Gianoglio
Cristinzio, l’inchiesta resta aperta

Il gip accoglie la richiesta dei familiari, indagini per altri sei mesi

07 dicembre 2016
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NUORO. L’inchiesta resta aperta per altri sei mesi e già dai prossimi giorni ripartiranno le ricerche tra le cave e i pozzi della Baronia: dopo giorni di attesa, ieri mattina, i familiari di Irene Cristinzio – l’insegnante di Orosei scomparsa la mattina dell’11 luglio 2013 – hanno ottenuto una piccola ma importante vittoria. Il gip del tribunale di Nuoro, Claudio Cozzella, ha accolto la loro richiesta di opposizione all’istanza di archiviazione che era stata presentata invece dalla Procura. Per il giudice, così come chiedevano i familiari della donna e il legale dell’associazione Penelope, Nicodemo Gentile, che tutela le famiglie degli scomparsi, le indagini per capire che fine abbia fatto Irene Cristinzio meritano quantomeno altri sei mesi di ricerche.

Sia l’avvocato Gentile, sia la figlia di Irene Cristinzio, Nicoletta Nanni, ieri mattina erano presenti al quarto piano del Palazzo di giustizia nuorese, all’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari. L’obiettivo, secondo quanto ha stabilito il gip, è riuscire a trovare il corpo dell’insegnante scomparsa da Orosei tre anni fa. Da adesso e per i prossimi sei mesi, ovvero sino alla fine di maggio, gli inquirenti avvieranno una nuova fase di ricerche del corpo dell’insegnante. Aiutati dal personale dei vigili del fuoco del comando provinciale di Nuoro, specializzato nelle ricerche di persone in luoghi particolarmente difficili come pozzi, corsi d’acqua e in questo caso pure le cave di marmo, gli investigatori batteranno palmo a palmo mezza provincia di Nuoro.

Per i familiari dell’insegnante scomparsa si tratta di una piccola ma significativa vittoria, almeno sotto il profilo delle indagini e dell’inchiesta giudiziaria. «Non crediamo all’incidente, né all’allontanamento volontario – ha ribadito anche ieri l’avvocato Gentile – ma a una morte legata probabilmente a uno scambio di persona». «La decisione del gip – ha continuato il legale – consente ai familiari di Irene Cristinzio di lasciare accesa la fiammella della speranza».

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