La Nuova Sardegna

la difesa

Gli avvocati di Mela esultano: niente prove, conclusione logica

Gli avvocati di Mela esultano: niente prove, conclusione logica

SASSARI. «La logica conclusione di un’inchiesta che non poteva che approdare a questo esito». È il commento degli avvocati Cristina Mela e Gabriele Satta, difensori del primario di Olbia Peppino Mela:...

10 dicembre 2016
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SASSARI. «La logica conclusione di un’inchiesta che non poteva che approdare a questo esito». È il commento degli avvocati Cristina Mela e Gabriele Satta, difensori del primario di Olbia Peppino Mela: «Dopo il rigetto della misura da parte del gip, poi del tribunale del Riesame e infine della Cassazione, c’è stata finalmente la presa d’atto del pubblico ministero. La verità è che questa vicenda doveva essere chiusa molto tempo prima».

«Non esiste alcuna prova – aveva detto lo scorso settembre il Riesame – che possa giustificare l’applicazione delle misure interdittive (sospensione dal servizio ndc) chieste dalla Procura». Il tribunale del Riesame, cui aveva presentato appello il pm, aveva confermato la decisione del gip Giuseppe Grotteria. In relazione al contestato abuso d’ufficio a carico dei primari, Grotteria aveva precisato: «È meglio dire subito che non esiste alcun elemento probatorio a carico degli indagati Luciano Cara (difeso da Michele e Riccardo Schirò ndc) e Giuseppino Mela che deponga nel senso che gli stessi fossero componenti collusi della commissione giudicatrice presieduta dal Cudoni (tutelato dall’avvocato Antonella Cuccureddu ndc) e che abbiano agito con la consapevolezza che la condotta di quest’ultimo fosse caratterizzata da favoritismo o che Cudoni, Spanedda e Rassu fossero parti di un’unica consapevole operazione comune». Quanto all’esponente politico di Forza Italia Antonello Peru (difeso dagli avvocati Marco Enrico e Luigi Esposito) era già stata rigettata la richiesta di misura non avendo rilevato il gip da principio “gravi indizi di colpevolezza”.

Così come, aveva sostenuto sempre il gip, «non c’è prova del fatto che la Spanedda (assistita da Mariano Mameli e Marcello Bazzoni ndc) abbia “condizionato” il concorso per ottenere in cambio da Marcella Rassu (difesa da Anna Laura Vargiu ndc) un’accelerazione delle prenotazioni per visite mediche all’ospedale civile nei confronti di pazienti da lei raccomandati». (na.co.)

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