La Nuova Sardegna

Nessun reato di peculato per quattro ex consiglieri

Nessun reato di peculato per quattro ex consiglieri

Accuse cadute per Francesco Sanna, Giuseppe Cucca, Eliseo Secci e Marco Espa Il gip ha accolto la richiesta di archiviazione. Nessun abuso compiuto dai politici

11 dicembre 2016
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CAGLIARI. Escono indenni dal procedimento penale per i fondi ai gruppi quattro esponenti del centrosinistra, che la Procura accusava di peculato aggravato. Sono Francesco Sanna (difeso da Anna Maria Busia), Giuseppe Luigi Cucca, Eliseo Secci e Marco Espa (difesi da Giuseppe Macciotta e Fabio Pili) che sono riusciti a dimostrare di non aver speso impropriamente il denaro del gruppo politico cui appartenevano.

Dopo la richiesta di archiviazione firmata dal pm Marco Cocco, titolare della sequenza di inchieste che coinvolgono complessivamente una novantina di consiglieri ed ex consiglieri regionali, nei giorni scorsi è stato depositato il decreto firmato dal gip Giovanni Massidda che ha accolto l’istanza. Restano per ora nelle condizione di indagati nell’indagine-bis ventotto onorevoli regionali del centrosinistra più altri diciotto di altri partiti, mentre Francesca Barracciu -, che faceva parte del primo elenco di 33 politici del Pd sotto indagine per peculato - è già a giudizio e dovrà presentarsi davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale il prossimo 12 gennaio.

Per i quattro esponenti del gruppo La Margherita, Democrazia e Libertà, partito Democratico, l’Ulivo l’accusa di peculato era riferita alla tredicesima legislatura, in un periodo che va dal 21 luglio 2004 al 18 marzo 2009.

Espa – come è scritto nella richiesta di archiviazione sottoscritta dal pm Cocco – doveva rispondere dell’impiego di 13 mila euro, Secci di 5mila euro, Sanna di 45.410 euro e Cucca di 19.608 euro. A settembre del 2013 i quattro indagati sono stati interrogati dal magistrato e hanno risposto alle domande, chiarendo le ragioni per le quali hanno speso il denaro del gruppo di appartenenza. La loro difesa, basata anche su documenti e atti, è stata sufficiente a far cadere l’accusa di peculato e il 25 ottobre scorso, dopo una serie di accertamenti e di verifiche da parte della polizia giudiziaria disposte dal pm Cocco, è partita la richiesta di archiviazione ora accolta dal gip Massidda.

Resta ora da stabilire se i 28 rappresentanti del centrosinistra nella legislatura Soru rimasti in ballo andranno al giudizio oppure no.

Negli ultimi mesi la loro posizione è stata vagliata dalla Procura partendo da memorie difensive, esami e acquisizione di nuovi atti. L’inchiesta-bis peraltro coinvolge anche esponenti del centrodestra. Fra gli onorevoli che attendono di conoscere le conclusioni del pm Cocco due ex consiglieri che non erano compresi nella prima fase dell’indagine: Giovanni Tocco (Pd) cui il pm Marco Cocco contesta l’uso illegale di 17 mila euro e quello di Tarcisio Agus (Pd) che deve rispondere di 4509 euro. Ancora: Beniamino Scarpa, già condannato a quattro anni e mezzo, dovrà probabilmente tornare davanti al giudice così come Giommaria Uggias e l’esponente Carmelo Cachia - sono già a giudizio pubblico davanti alla prima sezione del tribunale, con altri dodici imputati e a breve il tribunale si esprimerà sulla loro posizione.

Compaiono poi con nuove contestazioni sempre legate all’uso improprio del denaro pubblico Sergio Marracini, i fratelli Vittorio e Alberto Randazzo, Salvatore Amadu e Vittorio Renato Lai, tutti già sotto processo tranne Lai che è stato assolto.

Tra i nomi di maggiore notorietà che potrebbero andare al giudizio del tribunale quelli del parlamentare quartese Marco Meloni e del deputato ed ex segretario regionale Silvio Lai, del potente politico di Villacidro Siro Marrocu, dell’ex presidente del consiglio regionale Giacomo Spissu, del presidente del Consorzio industriale di Cagliari e sindaco di Sarroch Salvatore Mattana, del sindaco di Alghero Mario Bruno, del grande neurofarmacologo Gianluigi Gessa, dell’attuale amministratore del Tecnocasic Giuseppe Cuccu, dell’avvocato sassarese Sergio Milia e del potente leader dell’Udc Giorgio Oppi. (m.l)

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