La Nuova Sardegna

la proposta di riorganizzazione

Rai, l’isola con il Piemonte Siddi, Lai e Uras non ci stanno

Rai, l’isola con il Piemonte Siddi, Lai e Uras non ci stanno

SASSARI. No alla riorganizzazione della Rai in macro aree che ricordano il Regno di Sardegna: il senatore del Pd Silvio Lai boccia la proposta «che appare per la Sardegna fuori dai tempi, inadeguata...

17 dicembre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. No alla riorganizzazione della Rai in macro aree che ricordano il Regno di Sardegna: il senatore del Pd Silvio Lai boccia la proposta «che appare per la Sardegna fuori dai tempi, inadeguata e totalmente non conforme alla realtà attuale». Lai ha inviato una lettera al presidente della Commissione di vigilanza della Rai: «Pensare nel 2016 di ripristinare una suddivisione che ricorda il Regno di Sardegna significa non avere ben chiaro che dal 1800 a oggi molte cose sono cambiate e a nessuno verrebbe in mente oggi di accorpare la nostra Regione con Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Tutto questo semplicemente perché con quelle regioni – sottolinea Lai – non ci sono elementi che inducano a individuare una programmazione strategica e di interventi omogenea. È molto più normale oggi vedere la Sardegna insieme a regioni del centro come ad esempio il Lazio. La proposta che è stata sottoposta al Cda la riteniamo inaccoglibile e chiediamo che possa immediatamente essere rivista perché se si dovesse andare nella strada indicata dalla Direzione editoriale si creerebbero le condizioni per una gestione lontana dalle esigenze degli utenti». Molto critico anche Luciano Uras, senatore ex Sel ora Gruppo misto: «LA divisione in macro aree è un errore gravissimo. Noi siamo convinti della necessità di rilanciare l'informazione su base territoriale, nel rispetto delle compatibilità economiche certo, ma, soprattutto, in un quadro di valorizzazione delle specificità territoriali».

LO stop arriva anche da Franco Siddi, componente del Cda Rai ed ex segretario nazionale Fnsi: «La previsione delle macroregioni fatta dalla direzione editoriale per il coordinamento offerta informativa, non potrà che essere estrapolata dal progetto. La ragione è semplice – dice Siddi –: non ha alcun senso né dal punto di vista della storia né da quello delle economie di gestione per quanto riguarda in particolare la Sardegna. Sicuramente nessun progetto che immagini di riorganizzare la Rai secondo disegni prerisorgimentali otterrà il via libera del Cda, sicuramente non avrà mai il mio consenso».

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative