La Nuova Sardegna

Sos sangue, subito il tavolo sulla talassemia

Sos sangue, subito il tavolo sulla talassemia

Appello all’assessore alla Sanità Arru: «Un problema che non è mai stato affrontato in modo serio»

29 dicembre 2016
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CAGLIARI. La Sardegna ha un costo che in pochi conoscono: ogni anno spende sei milioni per comprare sacche di sangue da altre regioni e far fronte così a un’emergenza continua perché non è autosufficiente. I conti sono presto fatti. Oltre la metà della raccolta isolana, 80mila sacche da mezzo litro, è indispensabile per garantire le trasfusioni ai mille e più talassemici sardi. Ma di fronte a un fabbisogno regionale medio intorno alle 110mila sacche, mancano all’appello almeno 30mila unità, sono quelle comprate nella penisola. È stata l’emergenza sangue uno degli argomenti su cui si sono confrontati l’assessore alla sanità, Luigi Arru, i vertici dell’ospedale Brotzu-Microcitemico, Graziella Pintus e Vinicio Atzeni, con l’associazione Thalassazione. I motivi dell’emergenza sono soprattutto due: la scarsa propensione dei sardi a donare il sangue e la recedente decisione del ministero della Salute di cancellare dalla platea dei possibili donatori i portatori sani di beta-talassemia, sono moltissimi in Sardegna. «Interverremo – ha detto l’assessore – con una campagna capillare a favore delle donazioni e anche con il ministero per azzerare la restrizione». La seconda proposta lanciata da Ivano Argiolas, presidente di Thalassazione, è stata di aprire un tavolo tecnico permanente sulla talassemia. «Il problema – ha detto – non è stato ancora affrontato in modo forte. Come esiste ad esempio una questione-incendi, deve esistere anche un caso talassemia». La Sardegna, con i suoi 1.054 casi certificati nel 2013, è la prima regione al mondo per incidenza della malattia in base alla popolazione, la seconda in Italia in termini assoluti dopo la Sicilia, dove i malati sono duemila. «È un problema medico-sociale – ha risposto Arru – che dobbiamo affrontare insieme senza soluzione di continuità. Soprattutto vogliamo a finanziare ogni possibile ricerca scientifica sulle terapie geniche: sono l’ultima frontiera contro la talassemia». Nel frattempo, come ricordato da Graziella Pintus, la giunta ha stanziato 8,2 milioni per la ristrutturazione del Microcitemico. «È un’eccellenza nazionale, intitolata all’illustre professor Antonio Cao, e vogliamo che continui ad esserlo», la conclusione dell’assessore.

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