La Nuova Sardegna

A rischio 50 precari nell’isola

di Tamara Peddis
A rischio 50 precari nell’isola

Non è stato rinnovata la norma per l’utilizzo dei lavoratori socialmente utili

03 gennaio 2017
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IGLESIAS. L'anno inizia male per i 50 lavoratori socialmente utili della Sardegna, gran parte dei quali presenti nel Sulcis Iglesiente. Non è stata rinnovata la norma per il loro utilizzo nei lavori di pubblica utilità. Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato il disagio economico e sociale che questo fatto potrebbe determinare. «È indispensabile e urgente una proroga per il 2017 dei progetti e finanziamenti per i lavori socialmente utili in capo al Ministero del lavoro per consentire il proseguo delle attività e garantire la reale attuazione del processo di stabilizzazione dei lavoratori che svolgono la loro opera in particolare nei comuni» ha spiegato Roberto Puddu segretario generale Cgil Sulcis Iglesiente. Molti comuni infatti nella difficile situazione del taglio continuo di risorse, impiegano gli Lsu per diverse attività e contemporaneamente garantisco loro dignità e sostegno economico. Nei giorni scorsi sul problema è intervenuto anche Fabio Enne segretario gererale Cisl Sulcis: «La Regione Sardegna come sempre in fortissimo ritardo sulle tematiche per il lavoro, oltre a non poter garantire il proseguo ai 50 lavoratori socialmente utili, riesce a essere inadempiente anche sui percorsi che potevano prevedere l'accompagnamento alla pensione o la possibilità di finanziamenti per l'autoimpiego». Roberto Puddu ha evidenziato i paradossi e le incongruenze tra le norme. «Da una parte ci sono leggi e risorse sia nazionali che regionali sulla stabilizzazione degli Lsu, dall'altra esistono norme che limitano le assunzioni negli enti locali e che di fatto ne impediscono l'applicazione».

Fabio Enne ha precisato che se non ci sarà rimedio a questo disastro si preannuncia un inizio del 2017 di intense rivendicazioni.

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