La Nuova Sardegna

I sardi snobbano i musei e leggono poco

I sardi snobbano i musei e leggono poco

Istat: solo un sardo su tre ha visitato un monumento nel 2016. L’isola in coda, ma è la migliore del Sud

07 gennaio 2017
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SASSARI. Solo un sardo su tre nel 2016 ha visitato un monumento, un museo o un sito archeologico. Poco più della metà, invece, ha almeno sfogliato un giornale. Dati sconfortanti, ma non se paragonati al resto del Meridione. La Sardegna, infatti, è la regione del Mezzogiorno i cui abitanti l’anno scorso hanno svolto più attività culturali. Solo il 14,3 per cento dei sardi, infatti, ha disertato musei, cinema e concerti. Numeri inferiori alla Liguria, ma soprattutto al resto del Sud. In particolare la Calabria, dove nel 2016 il 34,8 per cento degli abitanti ha dichiarato di non aver svolto nessun tipo di attività. Seguono la Campania con il 29,7, la Sicilia con il 29,5 e il Molise (28,5). Nell’isola, inoltre, c’è più voglia di essere informati: solo il 41,5 per cento non ha sfogliato neanche un giornale, percentuale che sale a oltre il 67 in altre regioni del Sud. I sardi, rispetto agli altri meridionali, sono più interessati anche a svolgere visite culturali: la percentuale di chi non ha visitato nemmeno una volta un sito archeologico è del 66,4. Cifra alta in assoluto ma non se rapportata alla Calabria (85) o alla Sicilia (80,4). Al Nord le percentuali assolute sono invece molto più basse: chi non ha svolto alcuna attività culturale, nel 2016, è ad esempio il 4,5 per cento nella provincia di Bolzano, l’8,6 in Valle d’Aosta e il 9,5 in Friuli Venezia Giulia. In Liguria e Lombardia, la percentuale è rispettivamente del 14,5 e del 13,2.

A livello nazionale, quasi un italiano su cinque, il 18,6 per cento della popolazione, non sfoglia un giornale nemmeno una volta alla settimana e in un intero anno, nel 2016, non ha aperto un libro. Non solo, non si è recato al cinema, a teatro, a un concerto o a una manifestazione sportiva, ha snobbato completamente musei, mostre o siti archeologici e monumentali e non è andato neppure a ballare. La fotografia della non partecipazione culturale in Italia, scattata dall’Annuario Istat 2016, è ancora più emblematica se si considera che il 92,2 per cento delle persone guarda solo la televisione e, di questi, l’86,7 lo fa ogni giorno. Il numero degli italiani che non partecipa ad alcuna attività culturale è rimasto inviariato rispetto al 2015, e si accentua al Sud dove la non partecipazione arriva addirittura al 28,6, ossia oltre un italiano su quattro, è più alta tra le donne (il 21,5) e nei comuni con meno di 2mila abitanti (23,7). Cala anche la percentuale degli italiani che legge abitualmente un quotidiano (43,9, era il 47,1 nel 2015) ma oltre il 54,7 non ha mai aperto un giornale nell’arco di una settimana. La percentuale di coloro che non sono andati ad un concerto di musica classica sale all’89,7. Ma soprattutto il cinema, spettacolo più fruibile, è stato disertato da quasi un italiano su due (46,1).

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