La Nuova Sardegna

Sindaci e associazioni insieme per discutere sul prezzo del latte

di Claudio Zoccheddu
Sindaci e associazioni insieme per discutere sul prezzo del latte

Dall’Anci la proposta di un’intesa da presentare in Regione «È una battaglia fondamentale per l’economia dell’isola»

10 gennaio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il motore è acceso da tempo ma il numero dei giri non è ancora sufficiente per iniziare il viaggio. Il prezzo del latte ovino è un incognita troppo grande per un settore che arranca da anni e che adesso chiede un intervento deciso alla Regione minacciando, seppure velatamente, un’altra mobilitazione delle campagne. Il 2017, quindi, ha portato in dote l’incubazione di una nuova rivolta e il rinnovato impegno delle forze politiche e delle associazioni di categoria, unite per dare una mano ai pastori.

Ieri nella sede dell’Anci si sono incontrati i rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Legacoop, Agci e Copagri con l’obiettivo di trovare una soluzione unitaria da proporre alla Regione. Il presidente di Anci, Pier Sandro Scanu, e il direttore, Umberto Oppus, hanno ottenuto quello che cercavano, almeno per il momento: «La riunione si è conclusa – spiega il presidente di Anci Sardegna – con la volontà delle associazioni di predisporre insieme una proposta di piattaforma del comparto e con l’impegno dell’Anci di coinvolgere tutti i comuni sardi in una battaglia fondamentale per l’economia della nostra isola». L’incontro avrà una replica giovedì, quando la piattaforma sarà “disegnata” nero su bianco e le associazioni potranno limare i dettagli.

I contenuti dell’accordo li svela Copagri, la confederazione di produttori agricoli presieduta da Ignazio Cirronis: «Programmazione delle produzioni in funzione dei mercati e studio di un contratto-tipo, uniforme sull'intero territorio regionale, che regoli i rapporti contrattuali tra allevatori e acquirenti privati. Ma occorre anche che – continua Copagri – la Regione faccia pressing su Roma per l'emanazione del decreto attuativo che impone agli acquirenti di comunicare allo Stato i dati sui litri di latte conferiti. Una misura che consentirà di avere un quadro sulla produzione della materia prima». Nella lista delle richieste anche 6 milioni di euro per la macellazione di pecore da latte di oltre 4 anni di età, l'emanazione di un bando Agea per l’acquisto di pecorino romano e pecorino sardo da destinare agli indigenti per alleggerire i magazzini dalle scorte. Poi, un messaggio diretto alla Regione: «Da viale Trento dovrebbe partire – spiega la Copagri – un programma straordinario di acquisto di pecorino da destinare alle mense pubbliche e ai poveri della Sardegna e un'accelerazione sulle procedure di sostegno economico». Infine, un invito anche ai caseifici sociali che fanno riferimento a Copagri: «Maggiore aggregazione dell'offerta di pecorino romano, azioni di fusione tra caseifici per l’incorporazione dei più deboli e sottocapitalizzati».

Il piano d’azione sembra messo a punto. La discussione riprenderà giovedì e dovrebbe concludersi in Regione nei prossimi giorni. Forse.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative