La Nuova Sardegna

Gli universitari mangeranno agnello sardo Igp

di Luca Fiori ; di Luca Fiori
Gli universitari mangeranno agnello sardo Igp

La carne sarà servita nelle mense dell’ateneo sassarese Cualbu, Consorzio di tutela: «Così aiutiamo l’economia»

11 gennaio 2017
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SASSARI. Nel piatto della mensa universitaria l’agnellino sardo al forno proprio come a casa di mamma e papà. Grazie a un accordo raggiunto nei giorni scorsi tra il Consorzio per la tutela dell’agnello sardo (Contas), l’Ersu di Sassari e l’agenzia Laore, nelle mense universitarie dell’ateneo sassarese sarà servito l’agnello di Sardegna Igp.

Dall’anno prossimo la carne garantita degli allevamenti isolani entrerà nell’albo dei fornitori delle mense dell’ateneo sassarese.

«Si tratta di un accordo storico – sostiene il presidente del Consorzio Igp (Contas), Battista Cualbu – centriamo uno dei nostri obiettivi più importanti, quello di portare il nostro agnello nella mensa degli studenti. Un’iniziativa dalla duplice valenza – spiega Cualbu – da una parte assicuriamo una carne genuina, nata, allevata e macellata in Sardegna rispettando un disciplinare, dall’altra diamo un contributo importante all’economia del nostro territorio».

L’intesa che porta la carne di agnello sardo Igp sui piatti delle mense universitarie è stata siglata dal presidente del Contas, Battista Cualbu, dal direttore generale dell’Ersu di Sassari, Antonello Arghittu, e dalla referente per le politiche di educazione alimentare dell’agenzia Laore, Maria Grazia Manca. «L’agnello Igp di Sardegna sarà servito finalmente nelle mense universitarie di Sassari dal prossimo anno – spiega la direttrice del Contas Patrizia Pitzalis – gli studenti non saranno dei fruitori passivi ma saranno coinvolti con un questionario di gradimento con cui esprimeranno il proprio parere sul prodotto».

Con l’agnello sardo Igp servito nelle tavole universitarie di Sassari, si accresce l’elenco dei prodotti locali forniti alle mense studentesche. «Negli ultimi anni si sono fatti passi da gigante nelle mense, in particolare in quelle scolastiche, sull'utilizzo dei prodotti locali», commenta Cualbu.

«Anche i bandi adesso favoriscono i prodotti di qualità rispetto ai ribassi – aggiunge il presidente del Consorzio Igp - ma molto, tanto rimane ancora da fare. È fondamentale che in tutte le mense dell’isola si consumino prodotti sardi, quelli realmente prodotti in Sardegna e non solo trasformati. Per questo ci appelliamo alla Regione – aggiunge Cualbu – affinché la propria azione sia più decisa e ferma in questa direzione. Stiamo parlando della salute dei nostri concittadini, oltre che di un fatturato da non trascurare, visto che ogni anno in Sardegna – conclude il presidente del Contas – si consumano nelle mense scolastiche e universitarie tra i 10 e i 12 milioni di pasti, per un giro di affari compreso tra i 50 e 60 milioni di euro».

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