La Nuova Sardegna

Latte, pastori verso la mobilitazione

di Claudio Zoccheddu
Latte, pastori verso la mobilitazione

Annuncio di Coldiretti: «Entro gennaio in piazza». La Regione lancia il pegno rotativo: formaggi per le garanzie bancarie

13 gennaio 2017
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SASSARI. Prezzo in picchiata, perdite stimate delle associazioni di categoria in circa 150 milioni di euro e un intero settore produttivo pronto a mostrare i muscoli. I pastori sono pronti a disotterrare l’ascia di guerra nonostante dalle istituzioni inizino ad arrivare le prime risposte. Impossibile tollerare la discesa libera del latte ovino che poco tempo fa veniva pagato 1,20 euro al litro e che adesso fatica a raggiungere i 60 centesimi.

La mobilitazione. La annuncia Coldiretti: «Vista la gravissima situazione del settore ovicaprino, con il latte pagato sotto i 60 centesimi, e la grave crisi del comparto agricolo, annunciamo l’inizio della protesta – dicono dall’associazione prima di motivare il ritorno in piazza, previsto entro la fine di gennaio –. L’elenco è lungo: premi comunitari in ritardo, il miraggio della Regione, l’assenza di un programma rurale, l’incertezza sul costo dell’acqua, la fauna selvatica senza controllo e l’assenza di riforme per gli enti agricoli regionali». Un elenco che può avere un solo epilogo: «Dopo aver percorso tutte le vie possibili, diplomatiche e di mediazione, abbiamo deciso di scendere in piazza», concludono da Coldiretti.

Le contromisure. Mentre si definiscono le strategie della protesta, la Regione, inaugura il pegno rotativo. Dopo l’incontro con Abi, associazioni di categoria, Consorzi fidi e Consorzio di tutela del Pecorino romano in cui sono stati definiti i dettagli dell’operazione. Il pegno rotativo è una forma di garanzia sul formaggio a media e lunga stagionatura: i prodotti che hanno raggiunto almeno 5 mesi di stagionatura potranno essere utilizzati come garanzia di linee di credito da concedere per la riqualificazione di finanziamenti in scadenza o per la concessione di prestiti di campagna. «È un passo in avanti verso la razionalizzazione della filiera del pecorino romano che introduce un sistema di garanzia che facilita i rapporti tra le banche e i trasformatori del latte ovino», spiega l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci.

Gli oppositori. «Sono trascorsi tre anni dall’insediamento e la Giunta regionale è ancora ferma alle dichiarazioni senza essere in grado di dare nessuna risposta al mondo agro-pastorale – attacca Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia –, sarebbe bastato applicare le leggi già approvate nella scorsa legislatura per evitare che la situazione assumesse i toni drammatici degli ultimi mesi. Continuano a fantasticare di mirabolanti studi accademici e di politiche avveniristiche ma non si rendono conto neppure di quello che è davanti al loro naso. Occorre lavorare per evitare che gli allarmi deipastori, degli agricoltori e dalle associazioni di categoria non cadano nel vuoto».

«Senza un assessore all’Agricoltura e con una Regione latitante – aggiunge Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale – i temi del mondo delle campagne vengono letteralmente snobbati e il settore lattiero-caseario viene lasciato senza nessun presidio politico. Flavio Briatore – osserva Pittalis – ha mostrato maggiore attenzione nel difendere le ragioni degli operatori del comparto agro-pastorale, che non vedono un giusto riconoscimento del proprio lavoro. Fino a quando la giunta regionale continuerà a far finta che i pastori e gli agricoltori sardi non esistono?».

«Si può riassumere tutto con la richiesta, condivisa da tutti, del ritiro dal mercato del pecorino romano in eccesso – ribadisce Efisio Arbau, segretario della Base – si può fare attraverso il Patto del latte tra trasformatori e pastori, come ci indica l’Europa».

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