La Nuova Sardegna

Materia oscura, fondi dal Cipe

di Tamara Peddis
Materia oscura, fondi dal Cipe

Stanziati 4 milioni per portare avanti la ricerca nella miniera di carbone di Seruci

16 gennaio 2017
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IGLESIAS. Quattro milioni di euro dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica per trasformare la miniera di carbone del Sulcis in un campus di ricerca e di attività industriale sotterranea. Si tratta del progetto di sperimentazione "Aria e la ricerca della Materia Oscura", nel quale partecipano la Princeton University (Usa) e la Regione Sardegna tramite la Carbosulcis spa, che gestisce la miniera di carbone di Seruci a Gonnesa dove è in corso un programma di chiusura dell'attività estrattiva. Il finanziamento del Cipe è stato attribuito all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che dovrà impiegarli nel progetto, realizzando una torre di distillazione criogenica alta 350 metri che si calerà in uno dei pozzi della miniera "frazionando " l'aria per ottenere dei gas che allo stato puro sono presenti solo nelle viscere della terra e dovranno essere utilizzati presso i laboratori dell'Istituto di Fisica del Gran Sasso per studiare la materia oscura dell'universo e nelle nuove tecnologie radiologiche per la scoperta e la cura delle malattie dell'uomo.«Il progetto è stato inserito tra quelli finanziabili dal Fondo Integrativo Speciale Ricerca di cui è responsabile il Ministero della Università, ha precisato il deputato democratico Francesco Sanna, che ha presentato un' interrogazione al ministro per capire quali saranno i temi della sottoscrizione da parte dell'Istituto Nazionale, degli accordi esecutivi del progetto con la Regione. "In questi giorni al Cern di Ginevra, ha spiegato Sanna, sono in fase di prova i moduli metallici che comporranno la macchina. Una volta concluse le prove e certificate dall'istituto di ricerca internazionale, un prototipo della macchina verrà assemblato nel cantiere di superficie della miniera sarda e successivamente, nella sua dimensione definitiva, calato nella verticale del pozzo minerario". L' Infn e Regione hanno sottoscritto nel 2015 un primo protocollo d'intesa sul progetto e successivamente, il 18 marzo 2016, un accordo di programma che fissava la prospettiva, i contenuti e la responsabilità attuativa del programma impegnandosi a finanziarlo con 18 milioni di euro.

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