La Nuova Sardegna

Latte, via libera all’etichetta trasparente

Latte, via libera all’etichetta trasparente

Anche nei prodotti caseari sarà obbligatorio indicare il Paese d’origine. Coldiretti: provvedimento storico per l’isola

21 gennaio 2017
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SASSARI. Storico via libera all’indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari. Una rivoluzione dell’etichetta che pone finalmente fine all’inganno del falso “made in Italy”, e dunque “made in Sardinia”, con tre cartoni di latte a lunga conservazione su 4 venduti in Italia che sono stranieri. È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto che recepisce il regolamento europeo, firmato dai ministri delle Maurizio Martina e Carlo Calenda. Adesso bisogna aspettare 90 giorni perché il provvedimento entri in vigore, anche se, per un periodo non superiore a 180 giorni, sarà possibiler smaltire le scorte delle confezioni col sistema di etichettatura precedente. Un importante segnale di cambiamento a livello nazionale e comunitario. A portare alla approvazione del provvedimento è stata la guerra del latte scatenata lo scorso anno dalla Coldiretti contro le speculazioni insostenibili sui prezzi alla stalla. Un successo che è stato accolto con grande favore soprattutto in Sardegna.

«È una giornata storica per gli allevatori e per i consumatori – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –. Tutti adesso saranno tutelati dalle etichette trasparenti che ci diranno dove è stato munto e trasformato il latte. Un risultato fondamentale per la Sardegna dove mungiamo il 67 per cento del latte ovino, il 45 di quello caprino e oltre 200milioni di litri di latte vaccino. Abbiamo l’arma che ci serviva per tutelarci dai falsi formaggi. Si ferma l’inganno del falso latte e derivati made in Italy, un problema che incide tantissimo sulle nostre produzioni lattiero casearie. E noi sardi siamo tra quelli a beneficiarne maggiormente essendo leader in campo ovino e caprino in quantità e qualità». La Sardegna è la regione che già oggi può certificare il latte come proveniente da allevamenti che rispettano il benessere animale. «Siamo la Regione che ha investito per prima e maggiormente su questo aspetto e che vanta un sistema di controlli come quello Aras, tra i più sicuri e collaudati. Inoltre tutela dall’omologazione l’identità dei nostri 17 diversi tipi di formaggi tradizionali tutelati perché realizzati secondo regole tramandate da generazioni che permettono anche di sostenere la straordinaria biodiversità delle razze ovine, caprine e bovine che alleviamo». Il provvedimento riguarda l'indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari e prevede l'utilizzo in etichetta del paese di mungitura e di quello di condizionamento o di trasformazione. Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo del solo Paese di origine.

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