La Nuova Sardegna

Delcomar stabilizza gli ex Saremar

di Serena Lullia
Delcomar stabilizza gli ex Saremar

Fine del precariato per 57 lavoratori: altri 26 saranno assunti entro fine giugno, 11 seguiranno corsi di formazione

29 gennaio 2017
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OLBIA. La Delcomar segue la rotta della stabilizzazione degli ex marittimi Saremar. La compagnia di navigazione di Franco Del Giudice e i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil hanno firmato un accordo. L’intesa farà uscire subito dal precariato 57 lavoratori. L’obiettivo è arrivare alla stabilizzazione di tutti i 94 dipendenti. In una fase successiva si aprirà il tavolo sulla contrattazione di secondo livello.

La pianta organica. Dopo il fallimento della Saremar, la Delcomar si era fatta carico di assumere tutti i lavoratori imbarcati sui traghetti per le isole minori ma con contratti da precari, all’interno del turno generale. L’accordo parte dall’analisi dei numeri. 123 i lavoratori ex Saremar impiegabili. 23 i pensionabili; 6 hanno rinunciato. 94 i lavoratori necessari di cui 70 operativi più 24 che garantiscono i periodi di riposo con la turnazione ciclica. 11 gli esuberi individuati nelle categorie camera/cucina. 4 i non idonei. L’accordo. Con l’accordo, su 75 dipendenti 49 verranno immediatamente stabilizzati e inseriti nel turno particolare. A questi si aggiungono altri 8 lavoratori del turno generale (precari) che verranno stabilizzati perché distinti con merito nell’attività lavorativa. Per i restanti 26 c’è l’impegno di stabilizzarli entro il 30 giugno.

Gli esuberi. La Delcomar pensa a un futuro diverso anche per gli 11 esuberi. Ricollocarli con mansioni diverse dopo aver seguito dei percorsi di formazione aziendali.

Sindacati soddisfatti. Soddisfatti Franco Monaco, segretario provinciale Filt-Cgil e Arnaldo Boeddu segretario regionale Filt Cgil. «Un primo importante passo – commenta Boeddu –. È bene ricordare che questa situazione è responsabilità totalmente politica e che all'inizio della vertenza Saremar la nostra proposta fu di istituire una apposita divisione marittima all’interno dell’Arst. Purtroppo non solo tale soluzione, pur percorribile e legittima non è stata valutata dalla Regione ma la giunta non ha voluto neppure riflettere sulla costituzione di una società pubblica privata. Premesso questo ritengo questa prima riunione importante per gli argomenti trattati e positiva per l’atteggiamento collaborativo dell’armatore che ha accolto quasi tutte le nostre richieste. Si è condiviso anche un percorso sindacale basato su incontri periodici volti anche a un vero e proprio accordo integrativo aziendale che comprenderà anche un miglioramento economico legato alla produttività». Sulla stessa linea Monaco. «Anche se con un po’ di affanno siamo riusciti a tagliare questo importante traguardo della stabilizzazione. Negli step successivi continueremo il processo di stabilizzazione e presto apriremo il confronto anche per la contrattazione di secondo livello, anche per migliorare le condizioni dei lavoratori. Riteniamo che intorno a questa iniziativa possa essere ricostruito un rapporto tra organizzazioni sindacali e lavoratori che le dure prove del passato avevano un po’incrinato».

Restano ancora aperti i problemi dei marittimi imbarcati sulla tratta Santa Teresa Bonifacio per cui si attende il bando internazionale.

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