Delcomar stabilizza gli ex Saremar
Fine del precariato per 57 lavoratori: altri 26 saranno assunti entro fine giugno, 11 seguiranno corsi di formazione
OLBIA. La Delcomar segue la rotta della stabilizzazione degli ex marittimi Saremar. La compagnia di navigazione di Franco Del Giudice e i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil hanno firmato un accordo. L’intesa farà uscire subito dal precariato 57 lavoratori. L’obiettivo è arrivare alla stabilizzazione di tutti i 94 dipendenti. In una fase successiva si aprirà il tavolo sulla contrattazione di secondo livello.
La pianta organica. Dopo il fallimento della Saremar, la Delcomar si era fatta carico di assumere tutti i lavoratori imbarcati sui traghetti per le isole minori ma con contratti da precari, all’interno del turno generale. L’accordo parte dall’analisi dei numeri. 123 i lavoratori ex Saremar impiegabili. 23 i pensionabili; 6 hanno rinunciato. 94 i lavoratori necessari di cui 70 operativi più 24 che garantiscono i periodi di riposo con la turnazione ciclica. 11 gli esuberi individuati nelle categorie camera/cucina. 4 i non idonei. L’accordo. Con l’accordo, su 75 dipendenti 49 verranno immediatamente stabilizzati e inseriti nel turno particolare. A questi si aggiungono altri 8 lavoratori del turno generale (precari) che verranno stabilizzati perché distinti con merito nell’attività lavorativa. Per i restanti 26 c’è l’impegno di stabilizzarli entro il 30 giugno.
Gli esuberi. La Delcomar pensa a un futuro diverso anche per gli 11 esuberi. Ricollocarli con mansioni diverse dopo aver seguito dei percorsi di formazione aziendali.
Sindacati soddisfatti. Soddisfatti Franco Monaco, segretario provinciale Filt-Cgil e Arnaldo Boeddu segretario regionale Filt Cgil. «Un primo importante passo – commenta Boeddu –. È bene ricordare che questa situazione è responsabilità totalmente politica e che all'inizio della vertenza Saremar la nostra proposta fu di istituire una apposita divisione marittima all’interno dell’Arst. Purtroppo non solo tale soluzione, pur percorribile e legittima non è stata valutata dalla Regione ma la giunta non ha voluto neppure riflettere sulla costituzione di una società pubblica privata. Premesso questo ritengo questa prima riunione importante per gli argomenti trattati e positiva per l’atteggiamento collaborativo dell’armatore che ha accolto quasi tutte le nostre richieste. Si è condiviso anche un percorso sindacale basato su incontri periodici volti anche a un vero e proprio accordo integrativo aziendale che comprenderà anche un miglioramento economico legato alla produttività». Sulla stessa linea Monaco. «Anche se con un po’ di affanno siamo riusciti a tagliare questo importante traguardo della stabilizzazione. Negli step successivi continueremo il processo di stabilizzazione e presto apriremo il confronto anche per la contrattazione di secondo livello, anche per migliorare le condizioni dei lavoratori. Riteniamo che intorno a questa iniziativa possa essere ricostruito un rapporto tra organizzazioni sindacali e lavoratori che le dure prove del passato avevano un po’incrinato».
Restano ancora aperti i problemi dei marittimi imbarcati sulla tratta Santa Teresa Bonifacio per cui si attende il bando internazionale.