La Nuova Sardegna

Grenaches, trionfo dei Cannonau sardi: ecco tutti i vini premiati

Grenaches, trionfo dei Cannonau sardi: ecco tutti i vini premiati

Nella manifestazione internazionale che si è svolta tra Cagliari, Alghero e Nuoro sono stati celebrati i rossi dell’isola

12 febbraio 2017
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CAGLIARI. Uno sguardo al medagliere e si capisce subito perché ieri sera alla ex Manifattura Tabacchi i più felici erano i produttori sardi di Cannonau.

Felici perché le 20 giurie internazionali hanno decretato che il vino Rosso più identitario dell'isola non è un comprimario ma un protagonista di assoluto rilievo della enologia mondiale.

Si ripete la favola del piccolo Davide che con i suoi settemila ettari riesce a fronteggiare giganti come la Spagna e la Francia forti dei loro centomila ettari a testa coltivati a Grenache o Garnacha. Non solo: nelle degustazioni di sabato 11 febbraio a Cagliari durante la Nuit de Grenaches e di Alghero venerdì 10 febbraio a Lo Quarter è emersa tutta la qualità dei Cannonau. Belli, rotondi, ricchi di profumi e di complessa eleganza questi nostri vini che hanno alimentato i nostri centenari sono pronti a proiettarsi nella scena internazionale del bere bene.

Eccoli i nostri eroi che hanno meritato le medaglie d'oro: Alghero Rosato 2016 (Sella e Mosca), Argei 2015 (Fattorie Renolia), Chuerra 2014 (Jerzu), Costera 2014 (Argiolas), Lilliu 2015 (Lilliu), Dolia 2015 (Dolianova), Fudora 2015 (Pranu Tuvara), Fuili 2015 e Hortos 2015 (Dorgali), Le Sabbie 2013 (Meloni vini), Irilai 2013 (Oliena), Neale 2015 (Orgosolo), Noali 2013 (Monserrato), Senes 2013 (Argiolas), Delogu 2013 (Tenute Delogu), Vasca 50 del 2012 (Meloni vini), Vignaruja 2013 (Mogoro), Vigne Rada 2013 (Rada).

Ed ecco quelli che hanno meritato le medaglie d'argento: Ajana 2013 (Ferruccio Dejana), Anzenas 2015 (Dolianova), Cannonau riserva 2013 e Cannonau 2013 (Sella e Mosca), Cannonau riserva 2013 (Santa Maria La Palma), Naniha 2015 (Tenute Perda Rubia), Deledda 2015 (soc, agricola Cabiddu Massimo), Deminera 2015 (soc. Ag. Sa defenza) Fertas 2014 (soc. Agr. Agrifertas), Fola 2014 (Siddura), Il muto 2014 (Agricola Montespada), Pro vois 2010 (fratelli Puddu, Oliena), Loi Corona 2011 (Alberto Loi), Pareda 2015 (Meana terra del Mandrolisai), Rosato 2016 (Aru Mario), San Costantino (Parpinello), Senes 2012 (Argiolas), Surrau brut 2013 (Surrau), Trexenta 2015 (Viarzo), Vigneti Zanata 2015 (Zanata), Viniola 2013 (Dorgali) Zoiosu 2015 (Masone Mannu). E le madaglie di bronzo: Anghelu Ruju 2005 (Sella e Mosca), Mamaioa 2015 (Contini), Mamuthone 2015 (Puggioni), Nuraghe Crabioni 2014 (Tres montes), Tuvara 2011 (Loi).

Sono prodotti dagli eroi del silenzio dell'agricoltura sarda. Hanno lavorato a testa bassa per decenni, senza gratificazioni e, spesso, senza aiuti. Ora, finalmente, possono rialzare la testa e dirsi fieri del lavoro in vigna e in cantina.

La Sardegna non è la Toscana o la Borgogna dove possedere una vigna è una moda che attira cantanti, giornalisti famosi e politici in disarmo. Qui in campagna ci vanno i contadini.

E ora ci vanno anche i loro figli come hanno potuto vedere i giurati del concorso internazionale Grenaches du Monde, a Nuoro, al Museo del etnografico. Erano un bel gruppo i giovani produttori di Mamoiada,di Orgosolo e delle Barbagie Che hanno fatto assaggiare i loro vini artigianali ai francesi, agli spagnoli e agli italiani, inglesi, coreani venuti in Sardegna per partecipare alla quinta edizione del concorso nato a Perpignan cinque anni fa.

Molte di quelle aziende sono fatte di pochi ettari e, spesso, di molti debiti. Ma questi giovani credono molto nel loro lavoro. Hanno fatto l'università e con l'Erasmus hanno viaggiato all'estero. Conoscono le lingue ma ora devono studiare meglio il marketing. Altrimenti quelle bottiglie straordinarie non si vendono a un prezzo adeguato.

E prodotti innovativi come quell'interessante Vermouth dei ragazzi di Galtellì rischia di essere un esperimento. Ma il Cannonau, in questo speriamo ripetibile evento dei Grenaches du Monde, è stato anche il veicolo per far conoscere gli altri capolavori dell'artigianato alimentare sardo, dai pani ai salumi, dai formaggi ai dolci. I cento giurati del concorso enologico internazionale e i tanti operatori venuti in Sardegna per l'evento hanno apprezzato le bellezze naturali e la ospitalità sarda.

A questo scopo hanno lavorato, in fondo, gli uomini e le donne della agenzia Laore, delle Camere di Commercio, delle amministrazioni comunali interessate, delle cantine. Un progetto nel quale ha fortemente creduto l'ex assessore regionale all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che l'altra sera era ad Alghero per l'evento "Benvenuto Grenache" .

Certo, intorno all 'evento ci sono state polemiche e discussioni. Ma il successo, della manifestazione e soprattutto dei Cannonau contribuiranno a rasserenare gli animi e creare le migliori condizioni per partecipare nel 2018 alla sesta edizione dei Grenaches du Monde" a Terra Alta, a 100 chilometri da Barcellona, in Spagna.

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