La Nuova Sardegna

Alghero, gli amanti virtuali: «Presto ci vedremo». E la città li aspetta

di Gian Mario Sias
Alghero, gli amanti virtuali: «Presto ci vedremo». E la città li aspetta

Chiara e “Alessandro” per ora si frequentano solo sui social «Stiamo iniziando a conoscerci come fanno i ragazzi di oggi»

15 febbraio 2017
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ALGHERO. «Facciamo così, facci due domande secche. Risponderemo a quelle due». La prima. «Come procede?». La seconda. «Quando vi incontrerete?». L'ordine delle risposte si inverte. «Ci incontreremo tra le stelle e il cosmo, nell'acqua con precisione. Per la nota ricorrenza pagana del san Valentino». Chiara e "Alessandro" sono in orbita. La festa degli innamorati li ha "beccati" a chilometri di distanza l'uno dall'altro, ma soprattutto a distanza di chilometri dalla realtà. Sognano e ridono. Il primo incontro programmato, dopo quell'incrocio del 23 dicembre all'aeroporto di Pisa che ha messo in subbuglio le loro anime, non c'è ancora stato. Giovani, belli e un po' matti, si vedranno presto.

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Il sindaco di Alghero, Mario Bruno, che li ha messi in contatto e ha favorito il loro incontro lontano dalla "base terra", proteggendoli dalla curiosità dei più, li attende nella Riviera del corallo. Sarebbe un vero colpo se la prima uscita ufficiale fosse ad Alghero. C'è chi dice che Bruno si sia dato tanto da fare per questo. Sai che pubblicità per la capitale mancata della cultura, che ormai è per tutti la "capitale italiana dell'amore". Addirittura, molti algheresi pensano che Chiara e "Alessandro" siano frutto della sua immaginazione. Bene, da ieri quella teoria ha alcuni sostenitori in meno. "Alessandro" esiste davvero, e anche i suoi genitori, che vivono e lavorano in Sardegna mentre lui si è trasferito all'estero per inseguire i suoi sogni e immortalarli con la sua macchina fotografica.

Se esiste Alessandro, viene più facile pensare che anche Chiara sia reale e non sia una trovata mediatica di Bruno o chi per lui. Il dubbio però resta, perché la loro sembra una storia perfetta. Belli, giovani, simpatici, ironici, stravaganti. Quando rispondono alla prima domanda, la prendono così poco sul serio che si capisce che la cosa si sta facendo seria. Molto seria. E che tra i due c'è sintonia piena. «Bene, stiamo ristrutturando casa», scrivono Chiara e "Alessandro": ha un altro nome, ma l'anonimato terrà tutti alla larga ancora per un po'. «I mobili li ha scelti "Alessandro", ma sulle tende ho avuto carta bianca», dice lei, e viene da immaginarla mentre lo scrive e ride moltissimo. «Il giusto compromesso», ironizza.

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Sulle prime, di mattina, avevano tentato di evitare qualsiasi tipo di contatto. Non se l'aspettavano che qualcuno li cercasse per San Valentino. «Capisco che è il tuo lavoro, ma non sono interessata, grazie», è la prima risposta della ragazza, di cui per certo si sa solo che non è sarda e che non vive in Sardegna. Dopo pochi minuti però scrive di nuovo. «Resto in attesa di sapere, buona giornata e buona festa dell'amore». Dopo breve contrattazione, scriva ancora Chiara.

«Parlerò ad "Alessandro", magari scriveremo una cosa insieme». Dopo ore riappare. «Ho parlato con "Alessandro", qualcosa da dire ce l'abbiamo e te l'allego qui di seguito, sembrerà bizzarro, ma è realmente così». Compare un disegno. Il protagonista è un polpo. È metà uomo e metà donna. C'è un fumetto. «Per ora ci limitiamo a conoscerci e fare quello che fanno tutti i ragazzi di oggi, disegnare polpi ermafroditi nello spazio». Per rientrare sulla terra, in effetti, avranno tutto il tempo. Per ora è giusto che giochino, nascosti nella dimensione in cui li ha proiettati il caso e un sindaco "social".

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