La Nuova Sardegna

Viabilità, un piano della Regione per le strade “provinciali”

Viabilità, un piano della Regione per le strade “provinciali”

L’assessorato ai Lavori pubblici interverrà sui tratti più pericolosi e trafficati

19 febbraio 2017
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SASSARI. Non solo Sassari-Olbia. La Regione pensa anche alle strade provinciali che in molti casi sono devastate. Buche che somigliano a crateri, asfalto disintegrato dal tempo, segnaletica inesistente. «È il risultato di dieci anni di abbandono – spiega l’assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda –. Le Province da tempo non hanno più risorse per fare le manutenzioni delle stade. La difficoltà è diventata emergenza con lo Stato che ha portato vie le risorse alle Province fino a portarle quasi al collasso finanziario».

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La Regione cerca una soluzione. «Abbiamo avviato un piano per le strade provinciali – continua l’assessore –. Quando siamo arrivati nel 2014 le risorse per questi interventi erano di zero euro. Ci siamo cercati i finanziamenti e i fondi per riuscire a intervenire. Abbiamo anche chiesto ai commissari di fare una ricognizione delle strade e di fornirci una priorità degli interventi. Abbiamo trovato alcune risorse dal Patto per la Sardegna e saranno assegnate proprio per intervenire su queste strade». Ma le risorse non bastano. «Impossibile pensare di fare la manutenzione di tutte le strade provinciali –spiega l’assessore – che ricordo dovrebbero essere fatte con i soldi statali e non regionali. Noi ci mettiamo una pezza, ma possiamo intervenire solo su alcune arterie. Ma saranno le Province a dire quali sono le più urgenti da sistemare».

L’emergenza della manutenzione delle strade provinciali è nazionale. In Sardegna da tempo le Province hanno rinunciato a fare la manutenzione alle strade. Dallo Stato non solo non arrivano risorse, ma le poche che ci sono vengono portate vie. Il risultato è drammatico. Scuole, ambiente e strade abbandonati. Con casi clamorosi, come la Provincia di Oristano che rimasta senza soldi per fare interventi ha preferito con i pochi spiccioli rimasti comprare cartelli che indicano il limite di velocità a 30 chilometri all’ora. Ha messo questi cartelli sulle strade più disastrate. Una soluzione creativa che fa precipitare l’isola indietro di 50 anni. Ecco perché la Regione cerca di trovare almeno soluzioni tampone. Ma dovrà essere il governo nazionale ad avere il coraggio di rifinanziare le Province, riportate in vita dal referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.

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