La Nuova Sardegna

Carcere di Uta, il sindacato accusa

Carcere di Uta, il sindacato accusa

Denuncia della Fp Cgil sulle condizioni sanitarie e sulla sicurezza della struttura

20 febbraio 2017
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UTA. Un istituto penitenziario nato vecchio e già con tanti problemi. Il carcere circondariale di Cagliari-Uta, sul quale c’è l'attenzione della Procura della repubblica di Cagliari per presunti illeciti nella costruzione, è nuovamente sotto attacco da parte del sindacato Fp-Cgil della Polizia penitenziaria regionale, che con il suo delegato Sandro Atzeni affonda la lama nella piaga di un istituto carcerario che sembra avere una cattiva stella fin dalla posa della prima pietra. Una struttura che già da subito ha presentato crepe e irrazionalità progettuali – lo dicono il personale penitenziario e le associazioni dei diritti dei reclusi – ora riceve l’accusa di “una grave condizione organizzativa in ambito lavorativo e, in modo più specifico, sui livelli di sicurezza, senza tralasciare il delicatissimo aspetto del sistema sanitario interno e la cronica insufficienza del personale penitenziario”. «Siamo al paradosso – denuncia Sandro Atzeni –, durante l’assenza per motivi di salute del direttore Gianfranco Pala è stato disposto dai vertici dell’amministrazione penitenziaria l’invio di un direttore reggente che può garantire la presenza due volte la settimana nell’istituto di Uta avendo eguali incarichi in altre realtà penitenziaria isolane. Un provvedimento scellerato, forse non hanno capito l’importanza e i problemi del carcere di Uta». Fra i tanti emergono quelli medico-sanitari: «La sanità penitenziaria è un fallimento che arriva dall’aver trascurato gli aspetti organizzativi e di sicurezza a vantaggio di una presunta oculatezza economica, rimasta del tutto teorica», conclude Sandro Atzeni. (l.on)

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