La Nuova Sardegna

Scuola militare, in campo Scanu

Scuola militare, in campo Scanu

Il deputato Pd scrive al ministro Pinotti: rispettare gli impegni a tutela dei docenti

22 febbraio 2017
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SASSARI. Più tutele per gli insegnanti civili della scuola militare della Maddalena. A mettere nero su bianco la richiesta al ministro Roberta Pinotti è il deputato Gian Piero Scanu, presidente della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito. Il parlamentare gallurese del Pd chiama in causa la titolare della Difesa per sbloccare la situazione che riguarda gli insegnanti civili della scuola militare maddalenina che da mesi si sono visti ridurre da 18 a 12 le ore di insegnamento, ritrovandosi a stento con appena mille euro in busta paga. «La ministra della Difesa faccia valere gli impegni assunti in Parlamento a tutela degli insegnanti civili nelle scuole della Marina militare», scrive Scanu alla Pinotti. Eppure nell’aprile di un anno fa, in occasione della discussione dei decreti attuativi della riforma delle Forze armate, il governo Renzi aveva accolto la condizione posta dalla commissione Difesa della Camera di assicurare il tempo pieno, pur nel limite del contratto annuale.

Gli insegnanti civili a cui fa riferimento Scanu sono tutti docenti laureati in architettura, ingegneria, scienze e biologia che da più di 30 anni insegnano in quella scuola materie non militari come informatica, motoristica e sicurezza sul lavoro. «Queste persone svolgono un servizio di pubblica utilità e in qualunque scuola pubblica non sarebbero più precari da tempo – afferma il deputato –. Sono in gioco due questioni fondamentali: la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto degli impegni che il governo assume con il Parlamento. La ministra Pinotti intervenga al più presto per risolvere positivamente questa vertenza».

Già nelle scorse settimane il parlamentare del Pd aveva puntato il dito contro l'immobilismo del governo proprio sulla legge che la sua commissione aveva presentato al ministro Pinotti nel giugno del 2016, depositata alla Camera e sottoscritta da 170 deputati. Da allora, infatti, giace dimenticata, in attesa di essere approvata. La legge prevede la riforma del riconoscimento delle patologie per i militari. Non solo uranio impoverito, ma tutte le patologie che possono cogliere i soldati. Fino a oggi tutto è lasciato nelle mani dei militari. È una commissione interna a decidere. La nuova legge rivoluziona tutto. Prevede che sia l’Inail a occuparsi dei lavoratori con le stellette. In questo modo tutto diventerebbe più rapido e oggettivo.

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