La Nuova Sardegna

Burocrazia regionale ai raggi X da aprile controlli sui dirigenti

di Alessandra Sallemi
Burocrazia regionale ai raggi X da aprile controlli sui dirigenti

I ritardi nell’erogazione delle risorse pubbliche al centro delle sedute della commissione Bilancio Il presidente Sabatini (Pd): «I premi di risultato devono essere collegati agli obiettivi raggiunti»

05 marzo 2017
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CAGLIARI. L’appello per una burocrazia veloce e responsabile è stato accolto da Franco Sabatini, Pd, presidente della commissione Bilancio del consiglio regionale. L’occasione è arrivata ieri, al convegno “Imprese e politiche ai tempi della crisi” organizzato dalla Cna, la Confederazione nazionale delle imprese artigiane, per presentare il rapporto annuale sullo stato di salute delle attività artigiane che ha portato un timido segnale di ripresa economica, il primo da sette anni a questa parte. «A fine aprile - ha detto il consigliere regionale - partiremo con il controllo della spesa gestita dall’amministrazione regionale. Spacchetteremo il bilancio della Regione assessorato per assessorato. Ogni ufficio ha in carico un capitolo del bilancio, ma non c’è mai un responsabile del procedimento, andremo a verificare le situazioni una per una. In questi anni, durante le audizioni, soprattutto dagli enti locali, è scaturito un quadro grave. Ci sono risorse che non vengono pagate per tempo. Possibile che tutte le determine dirigenziali siano messe in pagamento solo a fine dicembre? Per esempio, quanti soldi pur stanziati non abbiamo impegnato nel 2016? Sembra che ci siano cifre importanti e per i meccanismi del bilancio armonizzato non saranno più utilizzabili nelle finalità prescelte ma andranno a coprire il disavanzo regionale». Sabatini non ha eluso un argomento cruciale: a fronte di ritardi burocratici che vengono continuamente denunciati dagli operatori economici e sociali, per i dipendenti della Regione continua a esserci un sistema di premialità quasi indipendente dalla realtà delle cose. «Non è pensabile – ha detto il presidente della commissione Bilancio – che indennità di risultato siano assegnate senza obbiettivi da raggiungere. La valutazione si basa sul numero delle riunioni, sul numero delle conferenze di servizi cui un dirigente o un funzionario partecipano. Ogni direttore di servizi può dare incarichi cosiddetti di alta professionalità, ma li distribuisce a tutti e a turno, senza valutazione. Crediamo che, per fare un salto di qualità nella nostra pubblica amministrazione, ci voglia più senso etico da parte di tutti. E chi viene richiamato a svolgere meglio il suo lavoro non deve trovare per forza una difesa sindacale». Qui la sala gremita degli artigiani sardi si è sciolta in un applauso. Avere una burocrazia veloce e capace è una priorità assoluta: «Con il bilancio armonizzato non si possono più fare promesse, ciò che viene scritto nel bilancio deve essere speso entro l’anno – ha spiegato Sabatini – altrimentidiventa una somma che contribuirà a pagare il deficit regionale». È noto che la complessa questione della vertenza delle entrate andata a buon fine ma resa vana dagli accantonamenti imposti alla Regione (per il solo 2017, 684 milioni di euro dovuti alla Sardegna ma che non arriveranno nell’isola perché andranno nel calderone del debito nazionale) ha trasformato i fondi europei in finanziamenti indispensabili per le politiche locali. Sabatini, ieri agli artigiani, ha elencato vari programmi che potranno creare lavoro: il Piano per il Sud, l’accordo con l’Anas, la programmazione territoriale destinata ai comuni, Iscol@ che continuerà con gli istituti superiori, ma tra bilancio armonizzato e Ue che chiede opere realizzate in 36 mesi non ci sarà scampo: la burocrazia dovrà marciare veloce.

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