La Nuova Sardegna

Duemila in corteo per dire no alla violenza

di Tamara Peddis
Duemila in corteo per dire no alla violenza

Anche Paola, la madre di Federica Madau, ha partecipato alla fiaccolata Tre palloncini bianchi per esprimere la vicinanza alle tre figlie della donna

05 marzo 2017
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IGLESIAS. È l’abbraccio di una città che cerca di scuotersi dopo la tragedia di una famiglia spezzata, dopo aver raccolto i cocci dei sogni infranti di tre bimbe che non potranno più abbracciare la madre, assassinata sulla rampa di una scala. Migliaia di persone hanno acceso la notte di Iglesias, illuminando la città con la luce della solidarietà. Duemila fiaccole in piazza per superare l’incubo delle violenza nel giorno in cui il carnefice di Federica Madau, Gianni Murru, ha raccontato la sua versione agli avvocati e al Gip.

Duemila in piazza. Iglesias ha manifestato con una lunga sfilata di luci la solidarietà alla famiglia di Federica Madau, la donna di 32 anni accoltellata dal marito. Uno striscione “L’amore non ammette violenza” ha aperto il corteo al quale ha partecipato anche la madre della vittima, Paola, sorretta da due vicine di casa. «Ci teneva molto ad esserci. Nonostante il dolore e la debolezza fisica, ha voluto partecipare – ha detto Cinzia Deidda, un’amica di famiglia. Una delle donne accanto alla madre di Federica teneva tre palloncini bianchi perché in questa tragedia c’è anche la sofferenza di tre piccole vittime innocenti. «Queste manifestazioni servono per dire no all'omertà e all'indifferenza, servono per sensibilizzare, per aprire gli occhi e trovare il coraggio di dire no a chi scatena la violenza», ha detto Francesca Ena organizzatrice della fiaccolata e da anni impegnata nella tutela delle vittime di violenza. Ha partecipato alla manifestazione anche il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, la giunta, i consiglieri comunali e alcuni amministratori dei comuni vicini come Domusnovas e Villamassargia. E poi tante associazioni di volontariato e molte famiglie. Il corteo silenzioso di luci, partito da piazza Sella, ha sfilato per le vie del centro storico fino a riunirsi nella piazza dove il momento della riflessione e delle lacrime si è unito a quello della poesia e delle note musicali di “Sound of silence”, il suono del silenzio, della difficoltà di comunicare, della solitudine, della paura. «La comunità è ferita da questa tragedia – ha detto il primo cittadino –, ma nello stesso tempo è anche unita nel condannare questi gesti orribili e crudeli. Dobbiamo reagire con dei gesti che devono partire dal basso e la fiaccolata è uno di questi».

Tra pochi giorni, a Cagliari, nascerà una casa di accoglienza per i piccoli orfani di madre: «Una struttura – ha annunciato Francesca Ena – creata dalla neonata associazione “I giardini di Rita”. Sono questi i fatti concreti e importanti, nati dalla partecipazione della gente a eventi come questo. È da qui che si prende consapevolezza per poi costruire il futuro».

L’interrogatorio di Murru. «Mi è sfuggito tutto di mano, non so cosa mi sia successo. Adesso le mie bambine verranno accudite con amore, verranno vestite per bene e non subiranno più maltrattamenti. Sono pronto a pagare per quello che ho fatto, basta che le mie bambine stiano bene». Sono queste le parole che Gianni Murru, 46 anni, arrestato per aver ucciso a coltellate la moglie Federica Madau, 32 anni, ha confidato ai suoi legali Tiziana Congiu e Monica Pinna, prima di sottoporsi all'interrogatorio di convalida davanti al gip. L'interrogatorio si è tenuto ieri mattina in ospedale, dove il 46enne è stato trasferito venerdì pomeriggio a causa di uno stato confusionale e dove è attualmente piantonato. L'uomo, dopo gli accertamenti medici, tornerà in carcere a Uta. Ieri mattina davanti al gip Gabriella Muscas, l’uomo ha confermato di aver ucciso la moglie, ma ha ribadito di non ricordare nulla del momento del delitto. Sembra aver rimosso quel momento, accusa vuoti di memoria. Al giudice ha raccontato la sua storia. Ha ribadito che dopo la separazione, avvenuta a dicembre, era preoccupato per come erano accudite le figlie, non reputava la moglie idonea, tanto che – come confermato dalla difesa – aveva presentato contro la giovane una denuncia per maltrattamenti. Recentemente la coppia aveva avuto molte discussioni, sia sui momenti delle visite che su come venivano accudite le piccole. Il gip ha convalidato l'arresto ed emesso la misura cautelare della custodia in carcere.

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