La Nuova Sardegna

Inaugurata la quarta sede della Provincia

Inaugurata la quarta sede della Provincia

A Cagliari si taglia il nastro di quella operativa del Sud Sardegna. E subito scoppia la polemica

08 marzo 2017
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CAGLIARI. Forse lui il nastro non lo avrebbe mai voluto tagliare. Ma l’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu e il commissario Giorgio Sanna hanno inaugurato a Cagliari la quarta sede operativa della Provincia del Sud Sardegna. Le altre tre sono a Sanluri, Carbonia e Iglesias. La nuova creatura è nata dalla riforma degli enti locali. Una riforma azzoppata dalla vittoria del No al Referendum del 4 dicembre che di fatto ha fatto rinascere le Province. Erriu si è trovato a gestire il pasticcio costituzionale. La Città metropolitana è già realtà. Le altre tre Province storiche hanno già di nuovo esteso le loro radici sul territorio. Così Erriu non ha potuto fare altro che dare gambe anche a quella del Sud Sardegna. I Comuni sono 107: 56 ex Provincia di Cagliari, 28 Medio Campidano e 23 Carbonia Iglesias. La sede di Cagliari è messa a disposizione gratis dalla Città Metropolitana. Le sedi della Provincia Sud Sardegna sono a Carbonia e Iglesias. I dipendenti sono 135.

La sede di Cagliari nasce anche per una scelta politica, per smorzare le polemiche della parte orientale della Provincia che vedeva il Sulcis lontanissimo. «Abbiamo ritenuto necessaria l’apertura di una sede operativa multiservizi per non accentrare tutto in un’unica località, distante dalle zone più periferiche della Provincia del Sud Sardegna – spiega Erriu –. È una scelta che vuole venire incontro alle esigenze degli utenti e che non vincolerà in alcun modo il presidente e il Consiglio che saranno eletti nei prossimi mesi, i quali potranno adottare opzioni differenti: vale per questa Provincia come per tutte le altre presenti in Sardegna».

Ma la scelta ha scatenato la polemica. L’esponente dei Riformatori Michele Cossa, tra i promotori del Referendum regionale che ha cancellato le Province, poi sostenitore del No al Referendum del 4 dicembre che ha di fatto riesumato le Province, ha attaccato Erriu. «Dopo aver assurdamente stabilito la sede a Carbonia, la provincia del Sud Sardegna apre una "sede operativa" a Cagliari, e questo dopo aver dotato il commissario, di una sorta di ufficio di gabinetto. Spese ingiustificate alla luce delle residue competenze delle province, la cui inutilità non è stata annullata dal referendum costituzionale». Erriu risponde netto. «I consiglieri regionali di opposizione Cossa e Locci, fieri sostenitori del No al referendum che ha tenuto in piedi le Province, si lamentano del fatto che le stesse province vengono messe ora nelle condizioni di operare nelle funzioni e nei servizi per i cittadini. Senza costi della politica, con bilanci ridotti, con i conti in ordine e venendo incontro alle esigenze dei territori. Niente burocrazia, niente sprechi, niente clientele e niente assistenzialismo che, semmai, erano propri di vecchie e ben note gestioni. Altro che servizi inutili. Province snelle, servizi efficienti e vicini ai cittadini. Tutto ciò che il centrodestra non è stato in grado di svolgere nei lunghi anni delle loro costose gestioni commissariali».

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