La Nuova Sardegna

Edilizia a picco, in calo appalti e imprese

Edilizia a picco, in calo appalti e imprese

In crisi soprattutto il settore privato ma arranca anche il pubblico: bene solo la Gallura. Cresce il mercato immobiliare

11 marzo 2017
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CAGLIARI. Il privato, nel 2016, è andato a picco, e gli appalti pubblici sono stati la metà del previsto. Il libro bianco della Cna sulle costruzioni è sempre un muro del pianto. C’è stato un altro calo dell’1 per cento nel valore della produzione, ormai appena sopra i 4,6 miliardi di euro l’anno. C’è anche un altro dato preoccupante: la produzione edilizia complessiva è stata di un milione e 600mila metri cubi, con un calo dell’84 per cento se confrontato al picco del 2002. Solo l’immobiliare ha avuto qualche sussulto, ma solo perché il mercato dei mutui bancari è stato più vivo. «L’edilizia – ha detto Francesco Porcu, segretario della Confederazione degli artigiani – continua a segnare il passo. La mortalità delle imprese è aumentata del 2 per cento e l’occupazione è scesa di altri otto punti». All’orizzonte c’è però qualche segnale di ripresa: «Sarà leggera – è la previsione di Vladimiro Sarais, vicepresidente della Cna costruzione – e dovrebbe essere trainata soprattutto dalle ristrutturazioni». Ma è dalle opere pubbliche che quest’anno le imprese si aspettano di più: «È indispensabile un cambio di passo, con anche una maggiore semplificazione. Finora del Piano regionale per le infrastrutture è stato speso solo un terzo su 700 milioni e i Comuni continuano ad avere le mani legate, per i limiti di spesa imposti ai loro bilanci». Anche nell’attesa che sia varata la legge urbanistica e rivisto il Piano paesaggistico.

Appalti pubblici. Nel 2016 il valore assoluto delle opere pubbliche in Sardegna è diminuito del 53 per cento rispetto al 2015 ed è precipitato al livello più basso registrato negli ultimi 15 anni: da oltre un miliardo a meno di mezzo. Gli appalti sono stati 952 pubblici, per un importo a base di gara di 477 milioni. La contrazione ha riguardato soprattutto i Comuni: 700 i lavori messi a gara, meno 29 per cento, per una spesa di appena 151 milioni, inferiore della metà rispetto al 2015. La situazione – secondo la Cna – potrebbe migliorare solo se i cantieri fossero più veloci e fosse ridotto il blocco della spesa. «Le grandi opere pubbliche sono fondamentali – è scritto nel libro bianco – ma sono quelle piccole che devono essere diffuse nei Comuni». Per Porcu la soluzione è «saper spendere bene e orientare le gare sulla riqualificazione del patrimonio pubblico e il risparmio energetico nelle scuole e negli uffici della Regione ».

Edilizia privata. La Gallura continua a essere la provincia che resiste, con l’1,1 per cento in più, mentre in fondo classifica c’è l’Ogliastra con 11 punti in meno sul 2015. Segnali confermati dalle statistiche: 4.400 abitazioni completate contro le 15mila del 2008. Quest’anno nel settore delle nuove costruzioni – secondo le stime – dovrebbe esserci la risalita di Cagliari (+5,1 per cento) e Sassari (+1). Sarà decisiva anche la ripresa degli interventi di manutenzione straordinaria, calati invece di 2 punti nel 2016.

Mercato immobiliare. Il fatturato complessivo è stato di1,3 miliardi, con l’84 per cento di abitazioni residenziali. Le compravendite sono state 12.037, + 18 per cento rispetto al 2015. Il perché è questo: le banche hanno concesso il 40 per cento di mutui in più.

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