La Nuova Sardegna

Sclerosi, non c’è personale il Centro rischia il caos

Sclerosi, non c’è personale il Centro rischia il caos

L’Aism di Oristano accusa: «Vogliono smantellarlo, occuperemo la Regione» L’assessore Arru rassicura: «Notizia infondata, con la rete migliorerà il servizio»

15 marzo 2017
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CAGLIARI. «Stanno smantellando il Binaghi, una tragedia per i tantissimi malati sardi di sclerosi multipla». La presidente dell’Aism di Oristano, Paola Manconi, è una furia. Nel mirino c’è l’assessore Luigi Arru, colpevole, a suo dire, di voler chiudere il centro regionale di Cagliari. Ma dalla Regione interviene lo stesso assessore. «Sono notizie non vere, infondate che creano allarmismo. Chiederò l’intervento dell’Aism nazionale». Nel frattempo sulla questione alza la voce anche il coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci. «La giunta non lasci soli i malati e le loro famiglie».

Taglio ai farmaci. La guerra tra l’Aism di Oristano - «quella regionale no, è vicina ad Arru», dice la presidente Manconi - e l’assessore va avanti da quasi un anno. «Tutto è cominciato nel maggio del 2016 – afferma la numero uno dell’associazione di Oristano – quando l’assessore ha firmato la delibera che tagliava di un milione di euro la spesa dei farmaci per la sclerosi multipla. Una decisione che ha portato la professoressa Marisa Marrosu, fondatrice del Centro e scienziata di fama internazionale, a chiedere il pensionamento anticipato. Noi abbiamo fatto in modo che cambiasse idea, ma alla fine è dovuta andare in pensione comunque. E dal 4 marzo al Binaghi è crollato tutto».

Disagi. L’uscita della Marrosu ha coinciso con quella di altri due neurologi e con la scadenza della convenzione di cinque ricercatori. «Sono rimasti in tre, nulla funziona come prima – attacca la Manconi –. Non riescono nemmeno a rispondere al telefono. Una cosa inaccettabile, anche perché in Sardegna ci sono quasi 5mila persone colpite dalla sclerosi. L’opposizione di centrodestra ha presentato una mozione, ma la Commissione ha chiesto di aspettare. Ma la nostra pazienza è finita. Se entro 15 giorni Arru non fa ripartire la macchina del Binaghi noi occuperemo gli uffici dell’assessorato».

La Regione. Ma Arru non solo respinge l’attacco della Manconi, ma la accusa di alimentare allarmismi che non hanno ragione di esistere. «Chiederò all’Aism nazionale di intervenire – afferma –. Loro sanno quanto questa giunta, e questo assessore, stanno facendo per la sclerosi multipla. Fanno parte del Tavolo che da più di un anno sta lavorando alla creazione di una rete. Ci sono delle zone che non hanno mai avuto servizi, ora finalmente tutta la Sardegna sarà servita. Nessuno sta smantellando il Binaghi. Il Centro continuerà a essere un punto di riferimento, con diagnosi sempre più precise ma vogliamo migliorare l'assistenza territoriale per essere ancora più vicini ai pazienti affetti da sclerosi».

Il caso Marrosu. Per l’Aism di Oristano l’ex direttrice Marrosu avrebbe chiesto di rimanere come volontaria, ma l’assessore non avrebbe dato nessuna risposta. «Io ho chiesto pubblicamente alla professoressa Marrosu, alla luce della sua storia professionale, di continuare a dare il suo straordinario contributo al Tavolo – dice Arru –. Appello che ribadisco».

L’opposizione. Sulla vicenda interviene l’ex governatore Ugo Cappellacci. «L’interruzione o la riduzione del servizio – dice il coordinatore di Forza Italia – non è una bagatella di poco conto. Non vorremmo che, non avendo ancora compiuto scelte sul piano politico, fossero passati direttamente alle vie di fatto e a una riduzione sbrigativa dei servizi. Chiediamo chiarezza alla giunta regionale, impegni concreti e soprattutto azioni coerenti con i principi sbandierati pubblicamente». (al.pi.)

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