La Nuova Sardegna

Nel primo sbarco dell’anno tante donne e bambini soli

di Claudio Zoccheddu
Nel primo sbarco dell’anno tante donne e bambini soli

Viaggio da incubo per i 900 migranti, molti di loro provengono dal Bangladesh Trasferiti nei centri di prima accoglienza. Nelle strutture ora non c’è più posto

24 marzo 2017
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CAGLIARI. Alcuni hanno appena l’età per stare in piedi. Sono soli, scalzi e spaventati. Con una mano stringono il foglio stampato dalla Questura di Cagliari che racconta la loro storia: un numero di identificazione e pochissimi altri dettagli, tra cui la data dello sbarco. Con l’altra cullano un peluche regalato dai volontari ma sono troppo impegnati a interpretare quello che gli accade attorno per giocarci. Sono bambini ma lanciano sguardi che raccontano più di quanto possano fare mille parole.

Lo sbarco. I minori arrivati ieri mattina al porto di Cagliari a bordo della Siem Pilot sono 58. Insieme a loro ci sono 102 donne, di cui 8 in attesa, 740 uomini e un cadavere. I 900 migranti recuperati al largo delle coste libiche provengono dai paesi dell’Africa subsahariana ma molti arrivano dal Bangladesh, dal Marocco e dall’Eritrea. Tutti hanno in comune un viaggio sulla rotta dell’immigrazione che conduce in Libia, prima, e in Italia, poi.

L’accoglienza. Le operazioni di sbarco sono state coordinate dalla Capitaneria di porto mentre i migranti sono stati accolti dagli addetti della prefettura che hanno seguito un canovaccio ormai collaudato che prevede le identificazioni e le visite mediche prima dell’assegnazione alle varie destinazioni divise nelle quattro province storiche dell’isola. Trecento migranti, invece, sono rimasti almeno per una note all’interno del terminal crociere del porto di Cagliari, per perché individuare le strutture di accoglienza non è stato facile: «Siamo riusciti a trovare i posti – ha detto il vice prefetto di Cagliari, Carolina Bellantoni – e lo sbarco è avvenuto senza problemi. Dopo questi arrivi, se non ci fosse il turnover, andremmo in sofferenza ma faremo di tutto anche nel caso in cui dovessero arrivarne ancora. Stiamo cercando di convincere i comuni ad aprire gli Sprar (i sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) perché sappiamo dall’Anci che in questo mese sono arrivate decine di domande di apertura», ha concluso il vice prefetto.

Le destinazioni. Il sistema di accoglienza di secondo livello, quello degli Sprar, potrebbe quindi essere integrato da nuove adesioni ma quello dell’accoglienza diffusa ipotizzata qualche tempo fa è ancora un’incognita. L’ultimo sbarco porterà 426 migranti nell strutture del Cagliaritano, 273 andranno a Sassari, 117 a Nuoro e 84 a Oristano. I nuovi arrivati occuperanno i posti lasciati liberi dai migranti che, durante l’inverano, hanno abbandonato la Sardegna in autonomia per proseguire un viaggio che, salvo qualche rarissima eccezione, non prevede l’isola come meta finale. I migranti sbarcati ieri dalla Siem Pilot andranno a rimpiazzare quelli che sono riusciti ad abbandonare la Sardegna ma sistema d’accoglienza è ancora in emergenza nonostante la quota dell’ospitalità destinata alla Sardegna non sia stata raggiunta.

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