La Nuova Sardegna

Mille sardi in fila col sogno delle stellette, l'esercito visto come occasione di lavoro

Mille sardi in fila col sogno delle stellette, l'esercito visto come occasione di lavoro

Boom di richieste per potersi arruolare, prove fisiche da Foligno a Cagliari: al primo bando del 2015 gli aspiranti soldati erano 197, nel 2017 sono cresciuti a 649 unità

29 marzo 2017
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SASSARI. Più veloce e molto meno costoso. E se oltre alla possibilità di trovare un posto di lavoro si aggiunge anche la vocazione di fare carriera, l’idea di affrontare in casa il primo gradino verso la scalata al mondo delle stellette diventa decisamente più allettante.

Da quando le prove fisiche per ottenere un’occupazione nell’Esercito, sia pure per un anno, si svolgono in Sardegna il numero dei pretendenti si è moltiplicato. Al primo dei tre bandi pubblicati nel 2015, ad esempio, avevano risposto appena 197 aspiranti Vfp1 (volontari in ferma prefissata di un anno) mentre lo stesso bando pubblicato nel 2017, con le prove fisiche fissate a Cagliari anzichè a Foligno, ha registrato un numero che è salito vertiginosamente rispetto ai precedenti, fino a raggiungere quota 649. E dal 20 aprile dello scorso anno sono quasi mille i ragazzi e le ragazze sarde, di età compresa tra i 18 e 25 anni, che hanno giocato la carta Vfp1al comprensorio polisportivo militare “Rossi” di Cagliari. Una numero destinato a crescere in maniera esponenziale perché il protocollo prevede altri due bandi entro la fine dell’anno.

I posti disponibili, in tutta Italia, sono 2mila ma tentare di superare almeno le prove di efficienza fisica non comporta più le spese di viaggio per raggiungere Foligno. Non esattamente una scampagnata, soprattutto se si aggiunge che, una volta destinazione, i ragazzi dovevano impegnarsi per sollevare una bomba da mortaio da 120 millimetri, minimo 4 volte e massimo 18, affrontare l’armamento di una mitragliatrice, la simulazione del trascinamento di un militare ferito e la prova di corsa sui 2mila metri.

Dopo le selezioni fisiche, nel futuro degli aspiranti militari ci sono comunque alcuni viaggi verso Foligno dove dovranno affrontare le visite mediche e i test psicoattitudinali prima di entrare a fare parte della percentuale di fortunati che superano le prove e finiscono tra i 2mila che hanno la possibilità di entrare nell’Esercito per un anno, per poi provare la strada della stabilizzazione.

Un percorso complicato che potrebbe non condurre verso la meta desiderata ma che comunque molti decidono di percorrere con la speranza di riuscire a raggiungere l’obiettivo: «Il trend è in crescita – evidenzia il generale Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando militare dell’Esercito in Sardegna – dal 2013 fino a oggi abbiamo un incremento del 25 per cento del personale arruolato grazie anche a questa agevolazione destinata ai sardi. Tra chi prova i test, circa il 20 per cento sono ragazze e in fase di arruolamento si assestano intorno all'8 per cento del totale».

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