La Nuova Sardegna

Abuso d’ufficio: indagine chiusa su Puddu

Abuso d’ufficio: indagine chiusa su Puddu

Il sindaco grillino di Assemini sotto accusa insieme all’avvocato e collaboratore Francesco Murtas

02 aprile 2017
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CAGLIARI. L’inchiesta giudiziaria sulla guerra grillina scoppiata due anni fa ad Assemini è chiusa: il sindaco Mario Puddu ha ricevuto l’avviso di conclusione indagini firmato dal pm Marco Cocco, l’accusa contestata all’esponente del M5s è di abuso d’ufficio, legata alla presenza di un presunto governo-ombra del Comune denunciato con un dettagliatissimo esposto dalle tre consigliere dissidenti Irene Piras, Rita Piano e Stefania Frau, oltre che ad alcune nomine interne all’amministrazione sulle quali sono stati avanzati pesanti sospetti e a un presunto demansionamento. Indagato per concorso nel reato anche l’avvocato Francesco Murtas, strettissimo collaboratore del sindaco. E’ stato lo stesso Puddu, con apprezzabile rispetto dei principii di trasparenza, a diffondere la notizia sul proprio profilo Facebook: «Con mia grande sorpresa - ha comunicato Puddu - mi è stato appena notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari per un presunto abuso d'ufficio. Già nei prossimi giorni faremo le copie degli atti per capire su cosa si fondano le accuse. Ritengo di poter dimostrare che non è stato commesso alcun reato - ha scritto ancora il sindaco - poiché ho la certezza che tutto cio che ho fatto da quando sono sindaco l'ho sempre fatto nell'esclusivo interesse della città di Assemini. Ovviamente è stata mia premura avvisare lo staff del M5S dell'accaduto». L’avviso di chiusa indagine prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, sempre che nei venti giorni che le norme gli concedono il sindaco non decida, d’intesa col difensore Gigi Sanna, di farsi interrogare dal magistrato e chiarisca la propria posizione sui fatti contestati. Puddu non rischia l’espulsione e non è tenuto a dimettersi perché il recente regolamento elaborato dai vertici del movimento gli consente di andare avanti in assenza di responsabilità conclamate.

Alla base dell'iniziativa giudiziaria assunta dalle tre consigliere - poi espulse dal M5s - la scelta del sindaco Puddu, che sembrava aver affidato ogni decisione a uno staff di collaboratori esterno al Comune capeggiato dall'avvocato Francesco Murtas, un lungo passato nel Pd, dal perito edile Alberto Nioi e dall'ingegnere Antonello Deidda. I fatti denunciati nell'esposto conducono quasi tutti al personaggio centrale, l'avvocato Murtas. Chiamato dal sindaco come collaboratore dopo la vittoria elettorale grillina, Murtas avrebbe nel tempo accresciuto la propria influenza sull’amministrazione, mettendo mano a qualsiasi atto e decidendo su questioni fondamentali. (m.l)

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