La Nuova Sardegna

scontro in famiglia

Le figlie su Facebook «Basta, va fermato»

Le figlie su Facebook «Basta, va fermato»

SANTA TERESA. La prima ad accusarlo di essere un uomo violento era stata la primogenita Francesca, 27 anni, una partecipazione all’Isola dei famosi e tante ospitate nei talk show. E proprio da uno...

02 aprile 2017
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SANTA TERESA. La prima ad accusarlo di essere un uomo violento era stata la primogenita Francesca, 27 anni, una partecipazione all’Isola dei famosi e tante ospitate nei talk show. E proprio da uno dei salotti tv più famosi d’Italia, quello di Barbara D’Urso, la ragazza aveva accusato il padre Cristiano di aver alzato le mani nei confronti della sorella 17enne Alice qualche mese fa in Sardegna. In un primo momento il cantautore aveva provato a ricucire lo strappo, ma quando Francesca ha ribadito le sue accuse in un’altra puntata della trasmissione, De Andrè ha deciso di querelare la figlia e ha diffidato Canale 5 a mandare in onda quella affermazioni diffamatorie. Dalla sua parte si era invece schierata la secondogenita Fabrizia.

Ieri Francesca De Andrè ha scelto il suo profilo Facebook per commentare la vicenda avvenuta due sere fa a Santa Teresa, con la giovane compagna del padre finita in ospedale. «Chi costruisce castelli con le proprie menzogne si seppellirà sotto le sue stesse macerie – ha scritto la De Andrè jr –. Ricordiamo che il colore dell’amore è rosso passione, non viola tumefatto. #ViolenzaSulleDonne». Sempre sui social è intervenuta anche Alice De Andrè, la figlia più piccola di Cristiano, al centro delle accuse della sorella più grande al padre nel salotto della D’Urso. «Purtroppo questa notizia non mi sorprende – ha scritto ieri –. Spero solo che venga fermato prima che possa compiere l’irreparabile».

Un anno fa anche Alba Parietti, per lungo tempo compagna del cantautore, aveva scritto un lungo post su Facebook in cui si schierava con Francesca, che in tv aveva raccontato di essere stata messa in orfanotrofio dal padre, e le aveva chiesto scusa. «Sono stata sua complice nello sdoganarlo, nel coprire, nel giustificare, come sempre hanno fatto tutti, i suoi comportamenti, inaccettabili, che non sono mai cambiati mai migliorati – era stato il duro post della Parietti –. Basta giustificare uomini che offendono, mortificano e usano violenza psicologica e fisica su figli, mogli amiche, amici, donne magari deboli. Basta giustificare l'orrore nasconderlo, occultarlo come spazzatura sotto un bel tappeto».

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