La Nuova Sardegna

La sfida dell’alta stagione la Sardegna affila le armi

di Guido Piga
La sfida dell’alta stagione la Sardegna affila le armi

Muntoni, Delphina: «Concorrenti come Grecia e Tunisia sono in ripresa»

04 aprile 2017
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INVIATO A MILANO. Ultima chiamata. Come succede nei voli, anche la Sardegna, in questa stagione turistica che si annuncia da boom, ha la chance irripetibile di fare il pieno, e di garantirsi un futuro ancora di crescita, ma a patto che faccia tutto bene. Perché nel Mediterraneo, in ottica 2018, i concorrenti ora convalescenti, dalla Grecia all'Egitto, stanno dando segnali di ripresa molto forti e saranno in grado, anche con i prezzi più competitivi, di portare via turisti all'Isola.

È la convinzione che hanno un po' tutti, dentro lo stand della Sardegna alla Bit, ordinato, egualitario, e un po' freddo, se confrontato a quello gioioso e saporito della Puglia. Alcuni lo dicono a bassa voce, altri a chiare lettere. Libero Muntoni, della famiglia che venticinque anni fa ha fondato Delphina e che ora gestisce 8 strutture in Gallura (12 hotel, 2 residence, molte ville, per 6 mila posti letto), è fra quelli positivi, ma realisti.

«La stagione del 2017 si annuncia buona, come quella del 2016 - dice Muntoni, che ha due box alla Bit - ma starei molto attento a luglio e agosto, quindi all'alta stagione, a quella degli italiani. Non è scontato che, in quel periodo e con i clienti connazionali, vada bene come l'anno scorso…»

Muntoni avverte più di un segnale, se non preoccupante, certo da non trascurare. Sa che, già ora, il Mediterraneo è in movimento, che alcune aree - la Grecia per la crisi economica, la Tunisia, l'Egitto e la Turchia per il terrorismo - non sono più bloccate come negli ultimi due-tre anni e che gli italiani stanno aspettando l'ultimo momento per decidere dove andare in vacanza, e come. «Penso che questo, alla Bit e nelle settimane successive, sia il momento giusto per promuovere la Sardegna sul mercato italiano per questa estate - spiega Muntoni -. Un segnale forte, per far capire che l'isola c'è, è pronta».

Tutto fa pensare che possa essere un'ottima annata, in bassa stagione: maggio, giugno, settembre, ottobre sono mesi in cui - a sentire le previsioni dell'aeroporto di Olbia - dovrebbero esserci arrivi in aumento sul 2016. Ma quelli sono i mesi degli stranieri - tedeschi, francesi, svizzeri, inglesi, in questo ordine - e non degli italiani. Dunque, occorre mettere in sicurezza i due mesi dell'estate, quelli più forti. Questo nel brevissimo periodo. Poi c'è la strategia per i prossimi anni.

Dice ancora Libero Muntoni: «I segnali di ripresa del Mediterraneo devono essere uno stimolo. Per questo, ora, dobbiamo essere pronti, in Sardegna, a sfruttare al meglio il 2017 anche come volano per il 2018 e gli anni successivi, altrimenti ci potrebbe essere un'inversione di tendenza». Ovvero, la Sardegna che, finiti i guai dei concorrenti, torna a segnare una crescita debole, o inesistente. «Perché nel 2016 sapevamo che il 2017 sarebbe stato ancora positivo - ragiona l’imprenditore gallurese - ma adesso è diverso e questa stagione potrebbe essere un'ultima chiamata».

Che cosa vuol dire? Che allo stand della Bit, oltre all'ottimismo, sta maturando una consapevolezza: quest'estate bisogna dare il massimo («non dobbiamo spogliare i turisti» come ha detto la direttrice dell’hotel Le Ginestre di Porto Cervo) per garantirsi un futuro con il segno ancora positivo.

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