La Nuova Sardegna

Reti idriche colabrodo in Sardegna: la metà dell’acqua si perde per strada

Reti idriche colabrodo in Sardegna: la metà dell’acqua si perde per strada

Tempio con il 68,6% è seconda tra i capoluoghi in Italia. Male anche Sassari e Cagliari, bene l’Ogliastra

07 aprile 2017
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SASSARI. Condotte colabrodo, più che nel resto d’Italia. Non è una novità ma leggere certe percentuali aiuta a capire meglio la portata del fenomeno. A mettere i numeri in fila è stato l’Istat in occasione della giornata mondiale dell’acqua. Sotto la lente sono finiti i 116 capoluoghi di provincia (prima della riforma degli enti locali) in ciascuno dei quali è stato calcolato quanta dell’acqua immessa nelle reti sgorga dai rubinetti delle utenze e quanta invece si perde per strada. Mediamente, le perdite corrispondono a più di un terzo del totale: 38,2%. Con la Sardegna che nella maggior parte dei casi ha percentuali molto più alte: tra le prime 10 posizioni della classifica ci sono 4 capoluoghi isolani, tra cui Cagliari e Sassari. E 2 capoluoghi sardi perdono per strada oltre il 60% dell’acqua destinata alla distribuzione.

La classifica. In testa c’è Frosinone nel Lazio. La percentuale di acqua persa è il 71,9% del totale, la media nazionale è quasi doppiata. Al secondo posto della classifica ecco la Sardegna: c’è Tempio, che secondo i dati dell’Istat l’anno scorso ha disperso il 68,6% dei 2381 metri cubi d’acqua immessi nella rete di distribuzione. Il successivo capoluogo sardo si trova al quarto posto: è Iglesias con il 64,6% dell’acqua che non arriva a destinazione. Al sesto posto invece c’è Cagliari, con il 58,9%. Ma il capoluogo di Regione domina un’altra classifica, quella della maggiore dispersione giornaliera d’acqua per chilometro di rete: a Cagliari la quantità corrisponde a 161,5 metri cubi. In decima posizione della classifica generale c’è Sassari: qui la percentuale di acqua persa supera il 55 per cento (55,2) del totale (17.944 metri cubi). Al dodicesimo posto a pari merito ci sono invece Nuoro e Oristano con il 54,1%. Molto distanziati gli altri capoluoghi ma quasi tutti comunque con percentuali ben al di sopra della media nazionale. Fanno eccezione Carbonia, Tortolì e in particolare Lanusei che occupa la posizione 107 della classifica con soltanto il 12,3% delle perdite, il doppio rispetto a Macerata, il comune italiano che mostra un sistema di distribuzione quasi perfetto: appena il 6,6% dell’acqua immessa in rete non sgorga dai rubinetti.

Gli interventi. Il dato non è nuovissimo, almeno per quanto riguarda la Sardegna. Dove le condotte vecchie e colabrodo rappresentano un problema molto sentito. Alla fine dell’anno scorso l’ente gestore Abbanoa ha presentato un piano di investimenti da 37,5 milioni di euro, di cui 16 destinati al rifacimento delle reti idriche: 7,4 saranno utilizzati per sostituire le condotte in 15 Comuni del Sassarese. (si. sa.)

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