La Nuova Sardegna

Arrivano gli ispettori e ora indaga la Procura

Arrivano gli ispettori e ora indaga la Procura

Il ministro Lorenzin ha annunciato l’invio della task force a Iglesias e a Cagliari Deve verificare se sono state rispettate le procedure sanitarie. Oggi l’autopsia

13 aprile 2017
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CAGLIARI. Arrivano gli ispettori del ministero della Salute, la cosiddetta task force di Beatrice Lorenzin che dovrà verificare se all’ospedale Cto di Iglesias e successivamente al Santa Barbara e al Brotzu sono state rispettate sino in fondo le procedure sanitarie stabilite per salvare Roberta Porru, la quarantenne di Iglesias morta il giorno dopo il parto cesareo di due gemelle. La comunicazione da Roma è giunta inaspettata, perché la direzione generale dell’Asl unica aveva già disposto l’apertura di un’inchiesta interna e le relazioni sulla vicenda elaborate nei tre ospedali sono già nelle mani del sostituto procuratore Maria Virginia Boi, che indaga da ieri mattina contro ignoti su ipotesi di omicidio colposo. La nota diffusa l’altro ieri dai vertici della sanità sarda aveva escluso qualsiasi anomalia e qualsiasi errore compiuto dai medici che hanno cercato di salvare la donna, tanto non è bastato al ministro Lorenzin per lasciare il caso all’esame delle autorità sarde: saranno gli ispettori a compiere ogni sorta di verifica e a redigere un rapporto sulla vicenda, che passerà all’attenzione del ministro. Nel frattempo – questa mattina all’ospedale Brotzu - il medico legale Roberto Demontis eseguirà l’esame autoptico su disposizione della Procura, che ha scelto di andare avanti con un accertamento giudiziario malgrado il marito della donna non abbia presentato alcuna istanza. Il medico legale eseguirà l’autopsia su un corpo al quale sono stati espiantati alcuni organi, la cui funzionalità è stata però certamente valutata dagli specialisti del centro trapianti del Brotzu. Saranno acquisiti anche i reperti per gli esami istologici. Per gli esiti definitivi si dovrà attendere almeno un mese.

La causa della morte, secondo le relazioni mediche, sarebbe chiara: un’emorragia cerebrale acuta che si è verificata all’indomani del parto, quando nulla lasciava presagire un evento infausto. Roberta Porru era stanca ma tranquilla, dialogava con medici e infermieri, finchè di colpo ha perso i sensi e si è accasciata sul lettino. Quanto è avvenuto dopo risulta nelle relazioni degli ospedali: già in condizioni critiche quando si trovava ancora al Cto di Iglesias, dove aveva subìto due trasfusioni di sangue, Roberta Porru è stata trasferita al reparto di rianimazione del Santa Barbara e infine alla neurologia del Brotzu, dove è stata sottoposta a una Tac che ha messo in evidenza l’emorragia cerebrale. Ultima tappa del suo calvario il reparto di rianimazione del grande ospedale di via Peretti, dove la donna è morta senza aver mai ripreso conoscenza.

Il sostituto procuratore di turno Enrico Lussu ha ordinato già l’altro ieri l’acquisizione delle cartelle cliniche nei tre ospedali e ha consegnato la documentazione al procuratore aggiunto Gilberto Ganassi, che ha affidato il caso alla collega Boi. Con l’ordine di eseguire l’autopsia, che non era prevista, è slittato anche il funerale in programma ieri. La salma sarà restituita ai familiari probabilmente già nel pomeriggio di oggi.

Intanto gli organi espiantati - il marito della donna ha autorizzato i medici - sono stati inviati alle varie destinazioni e trapiantati. (m.l)

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