La Nuova Sardegna

Agnelli, pastore contro la Boldrini

Agnelli, pastore contro la Boldrini

Lettera alla presidente della Camera: i miei figli si sono laureati grazie alle pecore

14 aprile 2017
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CAGLIARI. E se la presidente della Camera, Laura Boldrini, dopo gli agnelli ricevesse nel suo ufficio di Montecitorio anche il loro allevatore? La proposta è del deputato del Pd e candidato alla segreteria regionale, Francesco Sanna, che attraverso il suo profilo Facebook veicola la lettera del pastore Fortunato Ladu, rivolta alla terza carica dello Stato. «Mai avrei pensato che proprio in un periodo nero per la pastorizia sarda, lei, dall'alto del suo ruolo istituzionale, potesse danneggiare la mia attività di pastore sardo con affermazioni e azioni tendenti a salvare due agnelli dalle grinfie del terrore», scrive Ladu. Due giorni fa Boldrini, felice «per averle salvate dalla macellazione», ha «ricevuto» alla Camera la visita di Gaia e Gioia, le due pecorelle che ha deciso di adottare a distanza. «Adottare un agnellino significa salvargli la vita», ha sottolineato la presidente. Specialmente alla vigilia di Pasqua. Ma c'è chi, grazie agli agnellini, è riuscito a far studiare i figli. «Grazie alle pecore e agli agnelli io e mia moglie abbiamo dato la possibilità alle nostre figlie di conseguire lauree importanti e sempre le pecore stanno permettendo a mio figlio Giovanni di proseguire negli studi - spiega Ladu nella lettera – A loro ho insegnato il rispetto verso tutte le culture e tutte le abitudini di vita, sessuali, alimentari nonché religiose, e che le istituzioni sono imparziali, difendono il cittadino e lo accompagnano nella vita sociale». Quindi, «mai avrei pensato che la presidente della Camera esaltasse le scelte di vita di una esigua categoria di persone a scapito di dodicimila aziende pastorali solo in Sardegna». Profondamente deluso, Ladu esprime il desiderio di raccontare direttamente alla presidente «questo nostro lavoro».

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