La Nuova Sardegna

Ex Saremar, marittimi nel caos

di Simone Repetto
Ex Saremar, marittimi nel caos

La denuncia: nonostante le promesse nessuno dei 254 lavoratori è stato assunto dalla Delcomar

23 aprile 2017
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CARLOFORTE. Nonostante le promesse dell’armatore, nessun ex lavoratore Saremar è stato ancora assunto a tempo indeterminato da Delcomar. La flotta di marittimi che permette i collegamenti tra la Sardegna, La Maddalena e Carloforte è allo stremo. Alcuni vorrebbero andare in pensione ma non hanno ancora i requisiti, altri non sono stati mai chiamati, compresi gli occupati nell’indotto come gli ex bigliettai. È questo il quadro poco rassicurante emerso al cineteatro Mutua, dove alcuni funzionari dell’Aspal e il consigliere regionale Luca Pizzuto, hanno incontrato i marittimi ex Saremar per fare il punto della situazione a un anno di distanza da quando cessò il servizio di collegamento marittimo con le isole minori svolto da Saremar e iniziò quello gestito da Delcomar.

Come indicato nella delibera della giunta regionale di dicembre, la platea degli ex Saremar è composta da 254 persone e comprende gli assunti e i precari. Di queste, gli amministrativi sono stati trasferiti in Arst, una ventina puntano al pensionamento e il resto ha lavorato a tempo determinato oppure è rimasto a guardare controvoglia. «La gran parte dei marittimi ex Saremar – dice la giunta nella delibera – è stata impiegata in Delcomar per periodi di tempo limitati e a rotazione, mentre gli altri sono stati temporaneamente impiegati da altri armatori o in altre attività non marittime». Una buona parte del turno generale non sono stati chiamati, nonostante siano “potenzialmente destinatari della clausola di salvaguardia sociale” prevista dalla giunta, quando fece il bando per assegnare il nuovo servizio di trasporto marittimo privatizzato.

Secondo i dati Aspal, 43 ex Saremar oggi sono disoccupati, con diversi esodati. Una situazione preoccupante che, ha riferito il delegato Aspal alla Mutua: «Non ci si aspettava a più di un anno dalla privatizzazione». Adesso si tenta di porre rimedio con un piano di politiche attive e misure di tutela presentato ai marittimi, potendo contare su circa 3 milioni di euro nel biennio 2016 -17 stanziati dalla Regione.

Tra le misure previste, la formazione gratuita obbligatoria per gli imbarchi, l’avviamento a percorsi di reinserimento nel settore marittimo o in altri settori con tirocini formativi, bonus assunzionali e contratti di ricollocazione, avviamento a percorsi di creazione d?impresa con incentivi. Ma alcuni ex Saremar hanno già preso altre strade, tra cui un giovane che ha aperto una pizzeria in centro.

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