La Nuova Sardegna

Il ricordo di Padria per il martire delle Fosse Ardeatine

di Claudio Zoccheddu
Il ricordo di Padria per il martire delle Fosse Ardeatine

Il partigiano Gavino Luna è stato fucilato il 24 marzo 1944 In piazza anche il presidente Ganau: «Una pagina triste»

26 aprile 2017
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PADRIA. Seicentotrentacinque abitanti che ricordano Gavino Luna, uno dei novi martiri sardi fucilati durante l’eccidio delle Fosse Ardeatine, e che resistono allo spopolamento nelle colline del Meilogu. Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha scelto Padria per celebrare il 72esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo.

Le celebrazioni. In piazza non erano in molti, d’altra parte da queste parti il concetto di folla deve essere adattato alle circostanze. Padria è uno dei centri della Sardegna in cui la piaga dello spopolamento è più evidente e dove la fuga verso le città è anche la genesi della desertificazione dei servizi che dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini, quelli che fanno le valigie ma anche quelli che restano a casa: «Abbiamo scelto Padria, un comune delle zone interne, dove lo spopolamento ha minato le condizioni di uguaglianza e di pari opportunità – ha detto Ganau –. Da queste parti il raggiungimento dei diritti, frutto della lotta di resistenza, è problematico. Dobbiamo contrastare lo spopolamento garantendo condizioni che consentano i diritti essenziali come l’istruzione, il lavoro e i servizi sanitari. Lo sottolineo in questa giornata – ha concluso il presidente del consiglio regionale – perché il tema dei diritti ubiquitari è uno di quelli affermati, grazie alla lotta di Liberazione, nella Costituzione. Ed è un impegno democratico lavorare affinché anche nella nostra isola sia possibile godere appieno di questi diritti».

Il martire musicista. Durante l’incontro organizzato dall’amministrazione comunale è stato ricordato anche il sacrificio di Gavino Luna, il dipendente delle Poste con la passione per il canto e per la chitarra che aveva sposato la causa della resistenza fino a trovare la morte nelle Fosse Ardeatine, il 24 marzo del 1944.

«Gavino Luna, in arte Gavino De Lunas, era un artista del canto in re considerato ancor oggi uno dei migliori cantadores a chiterra di tradizione logudorese – ha spiegato Gianfranco Ganau –. Antifascista da sempre e impegnato nella Resistenza, Luna fu ucciso a sangue freddo con altri 334 innocenti in una delle pagine più tristi dell’occupazione tedesca, l’eccidio delle Fosse Ardeatine». Il ricordo del compositore di Padria – Gavino Luna era un interprete ma anche un autore – è stato celebrato anche da Piero Cossu, attivisa dell’Anpi di Sassari, che ha parlato di una della pagine più tristi della seconda guerra mondiale, il massacro delle Fosse Ardeatine da parte delle truppe di occupazione tedesca. Cossu ha ricordato la storia dell’eccidio fino ad arrivare all’appello alla pace lanciato dall’Anpi, raccolto dall’Arci e dai sindacati: «La pace, la democrazia e la libertà non sono valori acquisiti – ha detto Cossu –, devono essere alimentati costantemente per evitare di riportare indietro l’orologio della storia». Un orologio che ha continuato il suo cammino ieri a Padria, un paese che conserva la memoria dei suoi caduti e che cerca di sopravvivere allo spopolamento che ha portato molti cittadini lontano dalla valle del Temo.

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