La Nuova Sardegna

Centri commerciali sardi aperti il 1° maggio: scoppia la polemica

Silvia Sanna
Centri commerciali sardi aperti il 1° maggio: scoppia la polemica

Serrande sollevate nei supermercati della grande distribuzione. I titolari: vogliamo offrire un servizio ai turisti che verranno nell’isola. In sindacati: scarsi guadagni

27 aprile 2017
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SASSARI. Altro che scampagnata, il primo maggio si va al centro commerciale a fare la spesa e a comprare le scarpe. La festa del Lavoro, quella in cui il lavoro dovrebbe essere l’ultimo dei pensieri, diventa un giorno qualunque. Almeno per chi lavora nel commercio, soprattutto nella media e nella grande distribuzione. La mattina di lunedì primo maggio le serrande si solleveranno puntuali in quasi tutta l’isola. In alcune zone, la giornata lavorativa terminerà nel primo pomeriggio. Ma sono eccezioni, perché nella maggior parte dei casi si andrà avanti con orario continuato sino a sera. Il riposo, lo svago con la famiglia e gli amici, sono rimandati. A quando, è difficile stabilirlo. Perché con la liberalizzazione del commercio, con la possibilità di aprire tutte le domeniche e anche nei festivi, è a rischio anche il giorno di Natale.

A segnare le nuova strada era stato il governo Monti nel 2011 con il decreto Salva Italia. Obiettivo: risollevare le sorti del commercio alle prese con un drammatico calo dei consumi. In quest’ottica, le aperture domenicali e nei festivi erano considerate la scelta giusta per attirare e soddisfare i clienti che non possono fare acquisti nei giorni feriali ma anche per offrire un servizio ai turisti. Il risultato è che tutti o quasi aprono, in nome della flessibilità ma anche della libera concorrenza.

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