La Nuova Sardegna

Costa Smeralda, il Qatar vuole due nuovi hotel e chiede l’ok alla Regione

di Umberto Aime
L'hotel Cala di volpe
L'hotel Cala di volpe

Presentate dai vertici di Sardegna Resorts le osservazioni alla legge: un albergo al Pevero e uno a Cala di volpe

11 maggio 2017
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CAGLIARI.  Altro che lasciare, fosse per l’amministratore delegato di Sardegna Resorts, Mario Ferraro, «noi vogliamo aumentare gli alberghi in Costa Smeralda». Raddoppiare, è la verità: un nuovo hotel nelle vicinanze del Cala di Volpe più il gemello di quello che esiste nel golfo del Pevero. È questa l’idea fissa della proprietà della SR, che è una società a responsabilità limitata con sede ad Arzachena, con in cassa i molti milioni della Qatar holding. L’annuncio non è certo di prima mano, ma è il contesto in cui è stato detto a dare sostanza alla notizia. Ferraro così si è espresso nell’aula della commissione urbanistica del Consiglio regionale.

Proprio nella casa madre della politica, davanti a chi ha in carico la leggina che accorpa altre leggi e soprattutto presto dovrà discutere di nuova urbanistica, quella proposta dalla giunta Pigliaru. C’è anche un’altra particolarità: è stata Sardegna Resorts a chiedere di essere convocata e il presidente Peppino Pinna dell’Udc ha accolto la richiesta. Come mai la società che gestisce gli alberghi in Costa s’è offerta volontaria?

La risposta è facile: aveva voglia e interesse di mostrare i suoi progetti, dimostrare (ci sarà riuscita?) che ha «idee a basso impatto ambientale» e «non vuole mettere le mani su aree incontaminate, ma dove si può costruire dobbiamo poterci muovere». Secondo Ferraro dovrebbe essere possibile anche nell’intoccabile fascia dei 300 metri dal mare, perché «se la Sardegna vuole vivere davvero di turismo e fare concorrenza al resto del modo, ha tutte le potenzialità possibili, dobbiamo offrire il meglio del meglio alla nostra clientela sempre più esigente, altrimenti pronta ad andare altrove. Noi dobbiamo garantire una stagione lunga otto-nove mesi l’anno». Come? Sardegna Resorts ha in mente centri benessere, ristoranti d’alta classe, spiagge attrezzate alla grande per i suoi ospiti extra lusso. Poi sul tavolo Ferraro ha gettato, con maestria, anche l’Asso di denari: «Con un investimento di 120 milioni in cinque anni la Qatar holding, arrivata nel 2012 in Costa Smeralda con grande entusiasmo, dimostra di credere ancora nella Sardegna, ma sarà difficile sostenere quest’impegno se non ci sono norme chiare e comprensibili, se non c’è la possibilità concreta di valorizzare il patrimonio»

. Senza entrare nel merito della legge urbanistica, che non è ancora all’esame, con un corposo dossier invece Ferraro ha parlato molto di quella sull’edilizia approvata nel 2015 dal Consiglio e destinata a essere assorbita dalla manutenzione legislativa decisa dalla giunta Pigliaru. «In quella legge – ha detto – c’è un vuoto. Per gli alberghi nei 300 metri non è previsto alcun bonus delle volumetrie, mentre sappiamo che nella nuova legge urbanistica ci sono. Bene, nell’attesa, il premio andrebbe concesso anche gli hotel oggi esclusi». Perché? La risposta è stata secca: «Grazie agli aumenti delle cubature ottenuti con i precedenti Piani casa, il nostro fatturato è aumentato da 70 milioni a 130 milioni dal 2010 al 2013. Con, è ovvio, grandi benefici per la Sardegna fra indotto, buste paga e tanto altro». Però va ricordato che quelle costruzioni sono anche al centro dell’inchiesta della Procura di Tempio su diversi abusi edilizi, seppure a gennaio la Cassazione ha imposto il dissequestro degli alberghi corpo di reato. Nel leggere la relazione consegnata, si scopre anche che Sardegna Resorts vorrebbe altro. Ad esempio in alcuni terreni classificati con diverse lettere dell’alfabeto. Va ricordato che quelli turistici sono battezzati con la F ed è questa a interessare di più la Qatar holding.

Con le sue osservazioni e proposte, Sardegna Resorts ha fatto capire che gradirebbe decisioni rapide sulla leggina nell’attesa di quella più grande dove il premio edilizio, dentro e fuori i 300 metri, sarà sempre del 25 per cento del costruito, anche se la giunta metterà un tetto massimo ai metri cubi. Ma in attesa gli eventi, chissà quale sarà l’ultima stesura dell’urbanistica, non vuole restare ferma. E siccome poi può accadere che ci siano anche due Assi di denari nello stesso mazzo, SR ha scritto nell’ultima pagina della relazione: «Restiamo fin d’ora a disposizione di questa eccellentissima commissione per fornire il maggior dettagliato possibile sugli impatti economici e occupazionali dei nostri investimenti sul territorio della Regione Sardegna». Cosa accadrà nei prossimi giorni, mesi è, a questo punto, una pagina ancora tutta da scrivere.

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