La Nuova Sardegna

Pigliaru al ministro: no agli sbarchi fuori quota 

Pigliaru al ministro: no agli sbarchi fuori quota 

Mercoledì al Viminale il confronto con Minniti sui flussi non controllati

10 giugno 2017
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CAGLIARI . Sui migranti la Sardegna non si tira indietro e mai lo farà, ma mercoledì il ministro degli interni, Marco Minniti, capirà che «oltre non possiamo andare». Sul tavolo del Viminale, il governatore Francesco Pigliaru è pronto a presentare un bel po’ di richieste. «Siamo pronti ad alzare la voce – ha detto – se sarà superata ancora una volta la quota di prima accoglienza che c’è stata assegnata. È il 2,9 per cento dei flussi nazionali controllati, ma nel 2016 siamo arrivati al 3,3 e dopo i primi sei mesi di quest’anno, siamo quasi oltre la metà della capienza massima prevista dalla legge: 2.660 arrivi sui 5mila previsti. Ripeto, la Sardegna c’è, vuole continuare a fare la parte che l’è stata assegnata dal governo. Tra l’altro finora è stata fra le regioni più virtuose in questa difficile operazione umanitaria, ma oggi più che mai abbiamo bisogno di regole certe e può essere solo questa certezze nelle regole a trasmettere la necessaria sicurezza di cui i sardi hanno bisogno». Detto della quota, «non possono esserci sistematiche violazioni e neanche vogliamo diventare l’approdo scontato di numeri indefiniti, soprattutto perché altre regioni del Sud sono rimaste invece sotto i numeri previsti dalle tabelle ministeriali», ha aggiunto il governatore, sono stati l’assessore agli affari generali Filippo Spanu e Angela Quaquero, che ha la delega del governatore per la gestione degli arrivi, a entrare ancora più nel merito del pacchetto di richieste. L’assessore ha detto: «Sappiamo che i funzionari del ministero, come prevede la legge, hanno individuato anche in Sardegna la sede del Centro di permanenza per il rimpatrio – è l’ex carcere di Iglesias – ma noi non vogliamo subire questa o quella scelta, c’è ancora molto da discutere». Soprattutto perché esiste il problema, neanche tanto nuovo ma ormai consolidato, degli sbarchi diretti degli algerini nell’isola. «Noi diciamo: il nostro Crp, che sarà obbligatoriamente uno per regione, potrà accogliere al massimo solo questi migranti destinati a essere poi espulsi. Nel 2016 sono stati oltre mille gli algerini sbarcati sulle nostre coste, 500 quest’anno ed è un fenomeno in aumento. A Minniti solleciteremo tutte le iniziative possibili, soprattutto diplomatiche, per bloccare questo canale in tempi rapidi». Poi, come ha ricordato Angela Quaquero, al ministro sarà ricordato anche l’impegno finanziario della Regione in questi anni. «Con grande senso di solidarietà – ha detto – abbiamo pagato alcune fasi della prima accoglienza e fra qualche giorno, con 2 milioni, allestiremo un punto di sbarco definitivo al Porto canale». L’impegno continua essere massimo anche nei rapporti con i Comuni in cui sono ospitati i profughi: «Finora sono stati un centinaio quelli coinvolti nell’emergenza, ma una sessantina quest’anno hanno scelto anche di presentare progetti finanziati dalla Rete di protezione per i migranti in attesa d’asilo politico, sono i cosiddetti Spra. È un segnale importante – ha concluso la coordinatrice – vuol dire che c’è più partecipazione e aumenteranno soprattutto le possibilità d’integrazione». Però – ha concluso Pigliaru – «la pressione non può aumentare». In serata, il duro commento di Forza Italia: «Anziché opporsi, Pigliaru svende la Sardegna, dirà sì al Cpr e prepara una cittadella dell’accoglienza al porto di Cagliari, assecondando un'immigrazione senza controlli. Ora basta, si dimetta e torni a casa». (ua)

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