La Nuova Sardegna

Cuccureddu: vetrina fenomenale 

Cuccureddu: vetrina fenomenale 

Per il sindaco del paese ospitante «la promozione funziona solo se tematica»

18 giugno 2017
2 MINUTI DI LETTURA





CASTELSARDO. Felici di esserci. Sono i cinque Comuni sardi della rete dei Borgi più belli. Giorgio Careddu, vicesindaco di Posada: «Siamo stati premiati nel 2016 col terzo posto nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” tra i borghi più belli d’Italia, e questo ha avuto subito un riscontro turistico. Ci crediamo: quando abbiamo redatto il Puc con lo stesso sindaco attuale, Tola, avevamo individuato forme di recupero del centro storico, che risale al XII secolo: case, piazze, strade, sempre tenendo conto delle vecchie tipologie. Questo ha portato posti di lavoro: accompagnatori per le visite guidate al castello e addetti al centro di educazione ambientale».

Anche Luigi Mastino, sindaco di Bosa, è soddisfatto della partecipazione del paese sul Temo all’avventura dei borghi: «È una vetrina importante che permette di far conoscere la nostra città in tutto il mondo e mi capita di riscontrarlo viaggiando. La semplice appartenenza ai Borghi non può spiegare i risultati in termini di presenze, ma anche le iniziative con imprenditori e associazioni religiose hanno messo in moto una serie di energie capaci di darci una grande spinta». E il suo assessore al turismo Alfonso Campus: «Esserci consente di creare contatti con tante realtà regionali e nazionali con cui avere scambi promozionali e organizzativi, come avvenuto con le giornate dei Borghi d’eccellenza in cui ci si è ospitati a vicenda»

Franco Cuccureddu, sindaco di Castelsardo: «Siamo il Comune sardo che è entrato per primo nel club appena costituito e mi sono battuto per coinvolgere altri Comuni sardi: nell’ordine sono entrati Bosa, Carloforte, Atzara a lo scorso anno Posada. Sono cinque, pochi; altri, come La Maddalena e Sadali, hanno fatto richiesta e si sta valutando se hanno gli standard di qualità necessari». Importante mantenere la qualità: «Rivolgendoci molto al mercato turistico nordamericano e nordeuropeo, è chiaro che ciò che si promette in tema di ristorazione di qualità, servizi, offerta culturale, animazione deve essere suffragato dai fatti. Se anche uno solo non risponde alle caratteristiche, ciò va a detrimento dell’intero circuito». A Castelsardo è convenuto far parte dei Borghi? «Certo, il futuro è solo questo, facciamo parte di una rete di 25 network, siamo conosciuti dal Canada al Giappone. Se pensiamo che il Museo dell’intreccio lo scorso anno ha fatto 132 paganti ed è il primo nell’isola davanti a Barumini o Monte Prama, è evidente che funziona. Non va la promozione singola, mentre vanno le reti tematiche. Che sia quella dei porti o quella delle settimane sante».



Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative