La Nuova Sardegna

industria 

Portovesme, Ganau: massimo impegno per evitare stop

di Tamara Peddis
Portovesme, Ganau: massimo impegno per evitare stop

PORTOVESME. Sono ancora lunghi i tempi per ottenere l'autorizzazione ambientale alla costruzione di una nuova discarica della Portovesme srl. Si cercano soluzioni alternative temporanee per evitare...

22 giugno 2017
2 MINUTI DI LETTURA





PORTOVESME. Sono ancora lunghi i tempi per ottenere l'autorizzazione ambientale alla costruzione di una nuova discarica della Portovesme srl. Si cercano soluzioni alternative temporanee per evitare che l'azienda decida di fermare gli impianti e mettere a rischio l'occupazione a causa della mancanza di un deposito dove smaltire i rifiuti. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto il sostegno del Consiglio regionale e dei parlamentari per evidenziare l'urgenza del provvedimento. Ieri dopo un incontro delle rsu con i capigruppo, il presidente Gianfranco Ganau ha confermato «il massimo impegno per seguire in ogni passaggio le vicende della Portovesme Srl esaminando anche la possibilità di individuare siti temporanei in cui collocare i residui della lavorazione, in attesa della realizzazione del nuovo impianto».

Sul tavolo della presidenza della Regione con le segreterie sindacali sono state discusse due ipotesi per risolvere il problema di stoccaggio degli scarti di lavorazione a partire da settembre, cioè quando secondo le previsioni dell'azienda, si sarà esaurita la capacità di contenere i rifiuti della lavorazione di piombo e zinco del nono anello del sito di Genna Luas. Le ipotesi sono queste: gli scarti potrebbero essere accolti in altre discariche private presenti nel sud Sardegna oppure potrebbero essere smaltiti in loco, cioè all'interno della fabbrica di Portovesme dove sono presenti vasconi già in precedenza utilizzati per stoccare altri rifiuti. La prima ipotesi è molto onerosa e richiederebbe comunque del tempo perché le società dovrebbero adeguarsi alle norme previste per accogliere la tipologia del rifiuto. La seconda ipotesi invece pare al momento la più fattibile anche perché permetterebbe agli scarti di non essere movimentati e i costi sarebbero decisamente bassi. Per quest'ultima soluzione occorre l'autorizzazione temporanea da parte del ministero e richiederebbe alcuni mesi di attesa.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative