La Nuova Sardegna

In aumento in Sardegna le assunzioni a tempo indeterminato

In aumento in Sardegna le assunzioni a tempo indeterminato

Primo quadrimenstre 2017: dati Inps sulla disoccupazione in controtendenza rispetto ai dati nazionali

24 giugno 2017
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CAGLIARI. Nel primo quadrimestre 2017 la Sardegna ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2016, un aumento dei rapporti di lavoro privati a tempo indeterminato da 8.442 a 9.010, pari a +6,7%. Un dato Inps in controtendenza rispetto all'andamento nazionale (-4,5%). In crescita anche le assunzioni con contratti a termine: 29.876 con un incremento del 35,6%. Nei primi quattro mesi sono aumentate nell'isola le assunzioni in apprendistato, +70,3%. L'andamento tendenziale delle assunzioni complessive della Sardegna nel settore privato risulta quindi in aumento del +28,7%.

«La lettura dei dati sull'andamento del mercato del lavoro, forniti dall'Inps, ci dice che le assunzioni in Sardegna, nel primo quadrimestre 2017, sono cresciute di quasi il 30%, con un aumento dei rapporti a tempo indeterminato del +6,7%, la migliore tra le regioni italiane». Lo dichiara l'assessora del Lavoro, Virginia Mura, commentando i dati pubblicati dall'Osservatorio del Precariato dell'Inps.

«Accanto all'incoraggiamento che qualsiasi segnale positivo deve dare - precisa Mura - non possiamo abbandonare la prudenza che abbiamo sempre praticato nel commento dei dati: appena due settimane fa il report Istat fotografava una realtà sarda molto più sofferente, e in alcuni casi quasi all'opposto di quella più confortante che ci dà l'Inps. Occorre semmai riproporre una riflessione pubblica sui dati che misurano l'andamento dell'occupazione, che sono uno strumento di lavoro, ci devono aiutare a valutare le cose fatte e a intuire cosa succederà».

«Proprio per questo - spiega Mura -, pur nel doveroso rispetto di istituzioni come Istat e Inps, sentiamo l'obbligo di avviare una riforma profonda della produzione di dati in Sardegna. Riorganizzeremo il nostro Osservatorio del mercato del lavoro, per giungere a nostri dati amministrativi univoci e li faremo certificare da un soggetto esterno. L'obiettivo è, nella massima trasparenza, arrivare a fornire all'opinione pubblica un valido strumento di analisi anche per evitare ad autorevoli sindacalisti e politici di prendere ogni dato utile al proprio ragionamento come ultravero, trascurando gli altri».

 

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