La Nuova Sardegna

Mannaia di Stato sui Comuni sardi: «Scippati 2,6 miliardi»

di Silvia Sanna
Mannaia di Stato sui Comuni sardi: «Scippati 2,6 miliardi»

La denuncia dell’Anci. Il presidente Deiana: «È questa la vera vertenza entrate». Parte la battaglia per cercare di recuperare il maltolto. Appello alla Regione perché consenta di utilizzare le risorse per garantire diritti essenziali alla popolazione

24 giugno 2017
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SASSARI. Viaggiare in ordine sparso è altamente sconsigliato: la storia insegna che l’unione fa la forza, soprattutto quando i numeri sono importanti. Come quelli denunciati dall’Anci, che ha ricostruito il complicato puzzle delle finanze degli enti locali, segnate da una emorragia costante di risorse. Ad Abbasanta il presidente dell’associazione dei Comuni Emiliano Deiana ha accompagnato l’illustrazione del documento con una serie di slide. Nelle quali il segno meno è ricorrente.

«Complessivamente – la sintesi di Deiana – ai Comuni sardi mancano 2,6 miliardi. Un dato “pauroso” che dovrebbe far riflettere: il Patto per la Sardegna, firmato con tanta enfasi, vale 2,3 miliardi, trecento milioni in meno».

E proprio trecento sono i milioni che ogni anno lo Stato ha tagliato ai Comuni sardi, per un totale di 1,2 miliardi. Che si aggiungono al tesoretto congelato di 1,4 miliardi: «Sono i soldi fermi per via della regola del bilancio armonizzato – dice Deiana – fondi utilizzabili sono in minima parte. Un meccanismo spietato e dannosissimo soprattutto per i centri meno indebitati che riscuotono le tasse»

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