La Nuova Sardegna

Mare promosso, cinque punti inquinati 

di Gian Mario Sias
Mare promosso, cinque punti inquinati 

Goletta Verde traccia un bilancio positivo ma restano insoluti i problemi alla foce di alcuni fiumi 

27 giugno 2017
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ALGHERO. «Il problema cronico dei mari di Sardegna è la contaminazione prodotta da cattivi impianti di depurazione in contesti urbani». La conferma arriva da Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde. La più grande campagna itinerante di monitoraggio dello stato di salute del mare ha appena concluso il suo tour nell’isola. Il bilancio, al termine di una indagine effettuata in base ai dati forniti dai campioni dei 29 punti monitorati lungo tutte le coste sarde, è tutto sommato positivo e ricalca le buone performance degli ultimi anni. «Il bilancio è molto positivo – dice l’esponente di Legambiente – solo cinque zone campionate presentano cariche batteriche elevate». Nel mirino finiscono ancora una volta le foci di alcuni fiumi e corsi d’acqua. «In alcuni casi si tratta di punti critici che Legambiente segnala da anni – spiega la portavoce di Goletta Verde – sui quali è necessario una immediata verifica da parte delle autorità preposte». I prelievi effettuati tra il 15 e il 18 giugno scorsi prendono in considerazione il campionamento dei punti critici, scelti in base a un maggior rischio presunto di inquinamento. «Le foci dei fiumi, i torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge sono i veicoli principali di contaminazione batterica – insiste Serena Carpentieri – ed è dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani, che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare». I punti giudicati fortemente inquinati, ossia con una carica batteria doppia rispetto al massimo consentito, sono la foce del ruscello Modolo, in località Turas a Bosa, la foce del corso d’acqua di via Garibaldi, nel lido di San Giovanni, ad Alghero, che per il terzo anno consecutivo registra questa situazione, la foce del Rio Fodeddu, a Tortolì, e la foce del Riu Mannu, a Portixeddu di Fluminimaggiore, che lo scorso anno fu giudicato semplicemente inquinato e che dunque sta peggio di dodici mesi fa. Risultano inquinate anche le acque prelevate alla foce del Rio Cuggiani, a San Pietro a Mare, Valledoria. Ieri, nella sala consiliare di via Columbano, ad ascoltare e commentare i dati c’erano Luciano Deriu, componente del direttivo di Legambiente Sardegna, Roberto Barbieri, responsabile Mare di Legambiente Sardegna e presidente di Legambiente Alghero, Raniero Selva, assessore comunale dell’Ambiente, e Antonio Cossu, segretario regionale del Sindacato medici italiani. «Il nostro è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni – spiega Serena Carpentieri – le criticità registrate in Sardegna sono le stesse già segnalate da anni, occorre intervenire subito».

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