La Nuova Sardegna

Famiglia di Rom nella villa delle vacanze di Formigoni 

di Giampiero Cocco
Famiglia di Rom nella villa delle vacanze di Formigoni 

Entrati nella casa sul Pevero senza forzare l’ingresso: «Sono le nostre ferie»

05 luglio 2017
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INVIATO A PORTO CERVO. Le vacanze della famigliola di Osidda, ospite abusiva di “Villa le Grazie”, sulle alture del Pevero – erano cominciate alla grande. Una serata, quella di lunedì, trascorsa dai quattro in veranda, a bordo piscina, sorseggiando drink e pregustando una notte da favola tra le stanze appena riassettate. Ma il risveglio, ieri mattina, è stato traumatico. La domestica incaricata di riassettare la villa di Alberto Perego – il memores domini di Comunione e liberazione che divide una misera cella, in un convento milanese, con il convivente e amico Roberto Formigoni –, è rimasta perplessa nel trovare una utilitaria parcheggiata all’interno della villa e le camere occupate da una coppia di Rom e i loro figlioletti di sette e cinque anni. Per evitare discussioni la donna ha dato l’allarme alla vigilanza e ai carabinieri, che sono arrivati sulla collina del Pevero in men che non si dica per identificare gli inaspettati ospiti. I quali sono risultati una famiglia di origini slave residente a Osidda, di cittadinanza italiana.

«Anche i nostri figli hanno diritto ad una vacanza al mare», avrebbero spiegato i due genitori agli allibiti militari che, guidati dal comandante della stazione dei carabinieri di Porto Cervo, chiedevano loro documenti e il motivo per il quale avevano scelto la villa di Alberto Perego e Roberto Formigoni per una non si sa quanto lunga permanenza nella residenza con vista da sballo sul green del Pevero Golf e la baia di Cala di Volpe. Da chiarire, in questa incredibile vicenda, e come abbiano fatto i quattro ad entrare nella villa senza forzare alcuna porta, accendere gli impianti di climatizzazione e riuscire a passare “indenni” nei diversi settori sottoposti ad allarmi satellitari e antintrusione, compresi i perimetrali e quelli collegati con la centrale della security del Consorzio Costa Smeralda di Porto Cervo.

I militari, dopo aver verificato che all’interno della casa – 13 stanze, otto bagni, cucina verande, salone e ampio solarium attorno alla piscina – non mancava nulla (una parte dell’immobile sarebbe ancora sotto sequestro su disposizione della magistratura milanese), hanno accompagnato i quattro in caserma e denunciato i due adulti per occupazione abusiva di immobile, in attesa che venga ulteriormente chiarita la loro posizione. Un rapporto informativo è stato inviato al magistrato di turno alla procura della Repubblica di Tempio, Cristina Carunchio. Il caso è anche all’esame del capo della procura gallurese, Domenico Fiordalisi, che attende gli sviluppi di una vicenda ancora torbida, dai molti lati oscuri. La famigliola di etnia rom ma con documenti italiani residente in un paesino dell’interno avrebbe preso alloggio lunedì pomeriggio, entrando regolarmente dal cancello principale di Villa Le Grazie dove nulla, alle verifiche effettuate dai militari della stazione di Porto Cervo, è stato forzato o trafugato. Nessun segno di effrazione, dunque, ma un ingresso per così dire “agevolato” da qualcuno che disporrebbe di chiavi di acceso e delle conoscenze tecniche per disattivare gli impianti di allarme perimetrali che, stando alle dichiarazioni della domestica, erano stati regolarmente inseriti durante l’ultimo controllo, avvenuto la scorsa settimana. Un mistero che sarà chiarito una volta esaminati i filmati delle telecamere di sicurezza installate, a “pioggia” lungo tutta la stradina che porta a Villa Le Grazie, telecamere di sicurezza private e del Consorzio Costa Smeralda, a cui hanno già avuto accesso i militari, nella mattinata di ieri. Dai servizi di vigilanza non è trapelata nessuna indiscrezione in proposito, per via della privacy che “oscura” quanto accade nelle ville consortili. La dimora di Perego–Formigoni, confina con una serie di ville di una società immobiliare della famiglia di Pierangelo Daccò, l’ imprenditore, consulente, intermediario e faccendiere coinvolto e finito in carcere per le inchieste sulla bancarotta della Fondazione San Raffaele e quella avviata sui fondi neri della Regione Lombardia alla clinica Maugeri, insieme con l’ex presidente Roberto Formigoni. Nelle prossime ore dovrebbe giungere in Sardegna il proprietario della villa, Alberto Perego.

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