La Nuova Sardegna

Ospedali, il confronto è serrato 

Ospedali, il confronto è serrato 

Arru: alla Maddalena, Sorgono, Isili e Muravera le emergenze saranno garantite

05 luglio 2017
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CAGLIARI. Il tour de force per la riorganizzazione degli ospedali va avanti. Nella prima riunione di quella che sarà una settimana complicata, c’è da mettere nel conto anche lo sciopero organizzato domani dai sindacati, la commissione sanità del Consiglio sembra decisa a correre verso la meta. Che poi è questa: approvare la rete entro metà luglio e poi consegnare il testo all’aula per un possibile voto entro la fine del mese. Nel primo confronto, è stata la maggioranza a chiedere più di una spiegazione all’assessore Luigi Arru. Ad esempio su quella che potrebbe essere la dotazione degli ospedali di zona disagiata che sono Sorgono, Muravera, Isili e La Maddalena. La risposta è stata: «L’emergenza sarà sempre garantita, poi a seconda dei casi i pazienti saranno trasferiti negli ospedali di riferimento delle otto aree in cui è divisa la Sardegna». Sulla riorganizzazione dei posti letto ci sono ancora alcune perplessità, soprattutto su quanto accadrà nel Nuorese, ma il presidente della commissione Raimondo Perra è stato chiaro: «La dotazione dei reparti risponderà alle esigenze dei territori e non ci saranno zone emarginate nella riorganizzazione degli ospedali», L’opposizione però non ci sta. A cominciare dal vicepresidente della commissione sanità Edoardo Tocco: «La rete ospedaliera – sostiene – è blindata e la maggioranza non vuole ascoltare le richieste che arrivano con insistenza dai territori. Se il centrosinistra continuerà a essere sordo, in aula chiederemo il voto segreto e vedremo come andrà a finire. Noi sappiamo che molti consiglieri della maggioranza non sono d’accordo con la bozza presentata dalla giunta, ma non hanno il coraggio di protestare, col voto segreto potranno farlo». Intanto da Alghero i sindaci del distretto hanno inviato una lunga lettera in cui sollecitano «più attenzione per un territorio che non può essere tagliato fuori». Per Michele Cossa dei Riformatori c’è un problema in più: «I conti della sanità peggiorano anno dopo anno e la giunta non fa che sbagliare i conti. Presto mancheranno 120 milioni per coprire il disavanzo del 2016, perché, secondo le prime stime, è andato molto oltre i 130 previsti». (ua)

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