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La protesta delle imprese: «Non ci pagano i subappalti»

La protesta delle imprese: «Non ci pagano i subappalti»

SASSARI. I cantieri lungo la Sassari– Olbia sono ritornati di stretta attualità. Questa volta c’è il rischio che proprio il costo dei lavori possa diventare una croce troppo grande per le imprese...

11 luglio 2017
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SASSARI. I cantieri lungo la Sassari– Olbia sono ritornati di stretta attualità. Questa volta c’è il rischio che proprio il costo dei lavori possa diventare una croce troppo grande per le imprese subappaltatrici che ancora attendono di essere pagate.

Se ne parlerà questa mattina nella sede della Consulta Costruzioni della provincia di Sassari dove verrà trattato proprio il rischio della chiusura di decine di imprese del nord Sardegna a causa dei mancati pagamenti per i lavori realizzati nella nuova strada statale Sassari-Olbia. E i numeri raccontano le dimensioni del problema: decine di imprese di costruzioni del Nord Sardegna rischiano la chiusura strozzate dalla sovraesposizione bancaria e dalla mancanza di liquidità per aver anticipato risorse ed eseguito i lavori sulla Sassari-Olbia, soprattutto in regime di subappalto. «La strada statale, che poteva rappresentare un’opportunità di lavoro e di sviluppo per il settore, si è trasformata in una morsa che rischia di inghiottire imprese e lavoratori se non si sbloccano i pagamenti per le opere già realizzate», dicono dalla Consulta delle costruzioni citando anche l’esclusione delle imprese sarde dagli appalti e dalle commesse pubbliche. All’incontro parteciperanno il presidente dell’Ance Nord Sardegna, Andrea Piredda, il coordinatore di Confapi Aniem per la provincia di Sassari, Andrea Virdis, il presidente provinciale Anaepa Confartigianato, Giovanni Battista Idda, il referente della Cna costruzioni, Gianni Sale, il presidente dell’Agci, Gianni Pintus, Vincenzo Sanna, dirigente della Filca Cisl, il segretario generale della Feneal Uil, Marco Foddai e alcune imprese che porteranno una testimonianza sui “disastrosi effetti dei ritardati pagamenti per i lavori già eseguiti”.



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