La Nuova Sardegna

Gli ex sindaci di Porto Torres contro Grillo: «Da lui insulti e bugie»

di Pinuccio Saba
Beppe Grillo a Porto Torres
Beppe Grillo a Porto Torres

Durissima lettera di Cossu, Mura e Rum contro il leader del Movimento 5 stelle: «Ci accusa di aver favorito sempre le stesse imprese? Ne risponderà in tribunale»

12 luglio 2017
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PORTO TORRES. Una lettera aperta al vetriolo, feroce, scarnificante. Così tre ex sindaci di Porto Torres hanno voluto replicare a Beppe Grillo che avantieri aveva affermato che gli amministratori che avevano preceduto l’attuale giunta avevano rubato. Una lettera dettata «dall’amarezza più che dalla rabbia» scrivono Eugenio Cossu, Luciano Mura e Giacomo Rum per rispondere alle considerazioni «degne di un frequentatore di bettole, nella convinzione - forse - che la sua condizione di comico buffone gli permetta di dire tutto ciò che gli passa per il cervello».

Dopo aver sottolineato che «nessuno di noi ha voluto commentare l’operato del cosiddetto Movimento 5 Stelle, ne mai abbiamo insultato il signor Grillo Giuseppe, in arte Beppe, in conseguenza delle sue esternazioni», ricordano che «noi e gli altri sindaci di Porto Torres, non ci risulta esser stati accusati di malaffare nelle attività di amministratori della nostra città, quali elementi dediti alle ruberie e alle attività disoneste per favorire “sempre le stesse imprese “ e “sempre gli stessi professionisti”».

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Ma dopo una (quasi) disincantata missiva, Eugenio Cossu, Luciano Mura e Giacono Rum depongono il fioretto e impugnano la clava. «Se il sunnominato comico buffone ritiene di poterci dare del “ladro”, sappia che potrebbe doverne rispondere davanti alla magistratura in quanto nessuno di noi è mai stato accusato di reati di questo tipo, mentre, se noi dovessimo appellare il Grillo omicida ed evasore fiscale, nessuno avrebbe alcunché da dire in quanto tutto ciò è realtà certificata dalle sentenze della magistratura italiana». «Invitiamo altresì il sunnominato e tutti i suoi accoliti di smetterla di insultare gli iscritti al Pd definendoli pidioti, dimostrando così di essere solamente degli individui complessati e psicopatici – insistono i tre ex sindaci – . Nessuno di noi si è mai permesso di appellare gli iscritti al loro movimento come iscritti al Movimento 5S..., anche se ne avremmo avuto tutte le occasioni e giustificazioni, ne tantomeno abbiamo chiesto la applicazione della legge Merlin per far chiudere un movimento capeggiato da due personaggini».

«Il Grillo e i suoi accoliti si ostinano a parlare alla pancia della gente invece di discutere seriamente di politica e di amministrazione. Sappiano però – concludono quasi in un crescendo rossiniano Eugenio Cossu, Luciano Mura e Giacomo Rum – che chi parla alla testa della gente ne può avere in cambio un pensiero, un concetto; chi parla al cuore della gente ne può avere in cambio un sentimento, ma chi parla alla pancia della gente non può averne in cambio altro che...».

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