La Nuova Sardegna

Sassari-Olbia, è caos appalti. Venti imprese sarde contro l'Anas: non ci pagano

di Antonio Meloni
Un cantiere sulla quattro corsie Sassari-Olbia
Un cantiere sulla quattro corsie Sassari-Olbia

L'accusa: non viene tutelata la concorrenza, noi sardi penalizzati, Pigliaru dica se sta con noi. Il credito vantato dagli edili impegnati nella grande opera ammonta a 10 milioni

12 luglio 2017
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SASSARI. Per molte imprese doveva essere una straordinaria opportunità di rilancio, la provvidenziale boccata d’ossigeno dopo un decennio di sofferenze. Oggi la Sassari-Olbia rischia di decretare la morte del settore edilizio per effetto di un sistema farraginoso che sta strozzando le aziende. Sono almeno 20 le imprese in subappalto che vantano crediti per più di 10 milioni di euro relativi a lavori ormai consegnati da due anni. La rabbia di oltre 400 lavoratori è nel volto e nelle parole di Andrea Piredda, coordinatore della consulta delle costruzioni della provincia di Sassari, che ieri, a Villa Mimosa, affiancato dagli esponenti delle altre sigle (Andrea Virdis Confapi, Gian Battista Idda Confartigianato, Gianni Sale Cna, Gianfranco Panai Acgi, Vincenzo Sanna Filca Cisl, Marco Foddai Feneal Uil) ha lanciato il guanto di sfida all’Anas e chiesto il sostegno del governatore Francesco Pigliaru.

Il documento. Lo scenario desolante è descritto nel dettaglio in un documento consegnato alla stampa durante un incontro infuocato nella sede degli industriali del Nord Sardegna. La Consulta punta l’indice contro l’Anas che, stando alla denuncia, avrebbe ideato un sistema di assegnazione degli appalti quanto meno discutibile. «Un copione già visto – spiega Andrea Piredda – che espone al rischio solo le aziende sarde, tenuto conto del fatto che gli appalti vengono destinati a imprese di fuori gran parte delle quali finisce poi per avere problemi e a farne le spese sono le nostre che ricevono i lavori in subappalto». A queste devono essere sommate le imprese “snobbate” a suo tempo nell’assegnazione dei lavori per il mancato G8 alla Maddalena. «Con la motivazione – prosegue Piredda – che i requisiti delle imprese sarde non erano sufficienti».

Appello alla Regione. La Consulta non vuole trattamenti di favore o corsie preferenziali, sollecita invece l’intervento del presidente Francesco Pigliaru al quale già oggi sarà recapitata una richiesta di incontro. «La Regione – dice Marco Foddai, Feneal – Uil – dovrà dirci se è con noi o contro e nel caso dovrà assumersi la responsabilità di scelte che coinvolgono centinaia di imprese senza contare i ritardi nella realizzazione di una strada che i sardi aspettano da decenni».

Lavori in corso. La Consulta non nasconde i timori relativi ai prossimi lavori che l’Anas dovrà realizzare nell’Isola, interventi infrastrutturali per 2 miliardi di euro che riguardano la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viaria sarda. «L’Anas – incalza Piredda – dimostra scarsa sensibilità a tutelare la concorrenza e non ha alcuna considerazione di piccole e medie imprese che costituiscono la struttura portante della nostra economia».

Arretrati. Ci sono aziende – è stato detto ieri – che aspettano ancora il pagamento di lavori fatti nel 2008. Per questo insieme di ragioni, la Consulta chiederà alla Regione di essere affiancata nella rivendicazione di una vertenza da cui dipende la sopravvivenza di un settore che per anni ha rappresentato uno dei pilastri dell’economia regionale. In mancanza di risposte certe, qualora l’Anas non dovesse garantire alle imprese il pagamento delle somme dovute, ai lavoratori del settore edilizio, a muso duro, non resterà che la piazza.

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