La Nuova Sardegna

«Il termalismo sardo, risorsa da tutelare»

«Il termalismo sardo, risorsa da tutelare»

Jannotti Pecci (Federterme Confindustria): «Necessario l’intervento urgente della Regione»

13 luglio 2017
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SASSARI. Più attenzione per un settore, quello delle terme, che nonostante le potenzialità non viene sufficientemente considerato dalle istituzioni. È quanto richiede Federterme Confindustria con una lettera del presidente Costanzo Jannotti Pecci all’assessore regionale alla sanità, Luigi Arru, nella quale indica gli interventi urgenti attesi da parte della Regione. «Il termalismo sardo è una risorsa sanitaria di qualità – dice –, con presenze e valenze storiche consolidate. Da una parte c’è la risorsa naturale acqua termale, dall’altra il settore nel’isola vanta iniziativa e competenze imprenditoriali, l’attività di ricerca scientifica termale e un sistema regolatorio regionale in continua evoluzione, in coerenza con l’avanzato sistema di welfare termale nazionale».

«Eppure, secondo Jannotti Pecci , «a fronte di un indiscusso beneficio anche sociale, il termalismo in Sardegna assorbe solamente lo 0,02% del bilancio regionale contro lo 0,13% medio della spesa sanitaria pubblica nazionale oltre a garantire un’importante fonte di occupazione per i territori su cui insistono e la cui incidenza sulla spesa sanitaria regionale registra un saldo assolutamente positivo». Federterme spinge quindi affinché «sia data urgente attuazione al recente Accordo nazionale per l’erogazione delle prestazioni termali per il triennio 2016-2018, recepito dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 9 febbraio. Questo richiede che la Regione adotti una serie di provvedimenti specifici attuativi, in mancanza dei quali le strutture termali della Sardegna si troveranno ad affrontare problemi seri di gestione, che produrranno effetti immediati e negativi sui servizi alle persone bisognose dell’assistenza termale, garantita sui territori dal Servizio sanitario nazionale”.

Federterme ha anche segnalato ad Arru e alla Direzione generale per la sanità («senza averne tuttora riscontro») la necessità di ripristinare le risorse già destinate ma mai rese pienamente fruibili, necessarie a dar corso all’inserimento sperimentale delle terme sarde nel circuito della riabilitazione, come da delibera 2016. «Ci aspettiamo un pronto e positivo riscontro da parte della Regione – dice Jannotti Pecci - e siamo disponibili agli approfondimenti urgenti evitare l’ulteriore crescita negativa dell’incertezza e degli inaccettabili disagi per gli assistiti sia per le imprese». (apalm.)

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