La Nuova Sardegna

PULA. Una giovanissima e difficile esistenza si è interrotta tragicamente ieri in tarda mattinata nel mare di Nora per un ragazzo di 17 anni della Costa d’Avorio arrivato un anno fa in Sardegna con un battello della speranza. Mustafa Kone, che aveva lo status di “minore non accompagnato” , attualmente ospite in una comunità a Quartu Sant’Elena, è annegato dopo essersi tuffato da una piccola imbarcazione in vetroresina su cui si trovava assieme a una coppia di Pula, di cui era diventato amico quando nel 2016 era arrivato in paese dopo lo sbarco clandestino nell’isola. L’allarme è scattato poco prima delle 13 quando il ragazzo si è tuffato dalla barchetta e non è riemerso. In quel tratto di mare si sono concentrati gli uomini e i mezzi di ricerca della Capitaneria di porto di Cagliari, i sommozzatori dei carabinieri e dei vigili del fuoco, mentre dall’alto un elicottero della Guardia di finanza sorvolava lo specchio di mare. Intorno alle 15 i sub dei carabinieri hanno avvistato il corpo in un fondale di sette metri. Il corpo è stato poi portato al Policlinico universitario di Monserrato per l’autopsia disposta dal pubblico ministero Diana Lecca. Saranno gli uomini della Guardia costiera a proseguire le indagini per accertare come sia avvenuta la tragedia.

Mustafa Kone ieri non sarebbe dovuto essere al mare con la coppia di amici di Pula perché impegnato in un corso di sartoria a Quartu e doveva poi partecipare a una partita di basket. Invece di buon mattino ha raggiunto gli amici pulesi e con loro è uscito in barca. Poi la tragedia. Il ragazzo amava stare con questi amici che lo avevano accolto per primi quando era sbarcato nella costa sarda. (l.on)