La Nuova Sardegna

Accuse di pedofilia dall’ex moglie Annullata la condanna di Sereni

di Giampiero Cocco
Accuse di pedofilia dall’ex moglie Annullata la condanna di Sereni

Il verdetto in appello: in primo grado all’ex portiere di serie A erano stati inflitti 3 anni e 6 mesi Il calciatore: «Ho vinto la mia partita più importante, adesso potrò rivedere i miei figli»

14 luglio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La corte d’appello di Sassari ha annullato, ieri mattina, la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione inflitta in primo grado all’ex portiere di serie A Matteo Sereni, accusato di pedofilia dalla ex moglie.

Un risultato atteso, quello di ieri, dagli avvocati Giacomo Francini e Michele Galasso che, coadiuvati dai colleghi Domenico Putzolu e Giampaolo Murrighile, assistono da sei anni l’ex calciatore finito in un infernale quanto devastante, sotto il profilo psicologico, girone dantesco innescato dalla separazione dalla ex moglie nonchè procuratrice Silvia Cantoro, che lo accusa d’aver avuto attenzioni poco paterne con una delle sue figlie. « Abbiamo avuto giustizia – hanno detto ieri i difensori attraverso un comunicato stampa –, infatti già nel corso del giudizio di primo grado, davanti al giudice del tribunale di Tempio Marco Contu, avevamo doviziosamente argomentato l’incompetenza territoriale del tribunale di Tempio e trattare il caso. Viene così a cadere una sentenza che ritenevamo profondamente ingiusta, come siamo certi di dimostrare davanti al giudice competente, il tribunale di Torino». Matteo Sereni, stando alle accuse mosse dalla ex moglie, avrebbe abusato di una delle sue bimbe durante una vacanza estiva nella loro villa di Porto Cervo, nel lontano 2009. In seguito alla condanna di primo grado all’ex calciatore venne tolta la patria potestà, provvedimento che ora dovrà essere riesaminato.

«Insieme con la sentenza – hanno precisato i legali, che sono affiancati dagli avvocati Domenico Putzolu e Giampaolo Murrighile –, vengono meno le conseguenze che hanno in questo anno maggiormente umiliato Matteo Sereni: gli era stato infatti vietato di incontrare e vedere i propri figli». L’ex calciatore, che ieri ha appreso l’esito favorevole della sentenza dalla attuale compagna, la quale ha seguito il procedimento penale a Sassari, ha affermato di giocare «la più importante partita della mia vita, quella per i miei due figli, che accuse ingiuste hanno strappato al mio amore. Oggi (ieri per chi legge, ndr) la Corte di Appello di Sassari, mentre pronunziava l’annullamento della sentenza di condanna emessa dal tribunale di Tempio, mi ha fatto scoppiare il cuore. È come se la Corte avesse preso i miei figli per mano e li avesse riavvicinati a me. Potrò ottenere un provvedimento che mi consenta finalmente di rivederli». Matteo Sereni era già stato giudicato, e mandato assolto, dal tribunale di Genova, il primo giudice al quale si rivolse la ex moglie del portiere della Sampdoria. Dopo quella assoluzione la donna (che nel frattempo è stata querelata dai legali dell’ex marito) aveva, attraverso l’avvocato Carlo Taormina, riproposto la denuncia contro il calciatore all’ex sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Roberta Guida sostenendo che i fatti contestati erano stati commessi a Porto Cervo, anche in presenza di altre persone. Le quali risultano indagate dalla Dda di Cagliari per concorso nella divulgazione di presunto materiale pedopornografico.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La nota

Sanità, l’assessore richiama le Asl: «Tutte le nomine sono bloccate»

Le nostre iniziative