La Nuova Sardegna

Oltre mille evacuati in fiamme la Gallura

di Giusy Ferreli
Oltre mille evacuati in fiamme la Gallura

Inferno di fuoco tra Budoni e San Teodoro, sgomberati villaggi e frazioni Il maestrale ha alimentato i roghi, chiusa la statale 131 invasa dal fumo

14 luglio 2017
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BUDONI. Un migliaio di persone, forse 1500, allontanate da case, residence e alberghi: l’inferno di fuoco è scoppiato nel pomeriggio tra Budoni e San Teodoro, divorando tutto ciò che trovava lungo il suo cammino. Colpa anche del maestrale, le fiamme hanno camminato veloci saltando strade, ponti e incenerendo boschi. Doveva essere una giornata da bollino rosso e così è stato. Fiamme in Ogliastra, dove il paese di Arzana è stato accerchiato, nell’Oristanese e in Gallura. Soprattutto nella parte bassa, tra Budoni e San Teodoro. Le prime frazioni interessate sono state quelle di Birgalavò, Ludduì e Malamurì: tutti via, residenti e turisti allontanati. In serata le fiamme sono arrivate fino ad Agrustos e un nuovo fronte del fuoco è stato segnalato nella zona di Monte Pizzinnu, alle spalle di Loculi. Contemporaneamente, le fiamme sono divampate anche ad Alà, Padru e Buddusò nel Monte Acuto e a Ghilarza nell’Oristanese. Scene di panico si sono vissute un po’ ovunque, perché a causa del vento le fiamme hanno camminato velocissime. L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, in serata ha convocato il Comitato operativo regionale che coordina le operazioni. Per tutto il giorno in azione gli elicotteri e il super Puma, un solo Canadair che ha operato sui tre fronti con grande difficoltà e le squadre a terra.

A notte fonda le fiamme stavano ancora correndo nelle campagne della bassa Gallura devastate dalla siccità. Avvicinandosi minacciosamente verso la frazione di Agrustos. Vicino al mare. In questo periodo la zona popolata di migliaia di persone che hanno trascorso una notte da incubo: la Protezione civile ha anche predisposto punti di riunione attrezzati in fretta e furia per ospitare gli sfollati. Mentre l’incendio veniva seguito e contrastato nella sua evoluzione dai vigili del fuoco e dai forestali, con carabinieri e polizia pronti a intervenire in casi di ulteriore emergenza per eventuale evacuazioni di emergenza. Una lunga notte di paura, rischiarata dal bagliore tremulo delle fiamme che, sospinte dal vento, correvano alle spalle della frazione marina. Altissime e minacciose. Lingue di fuoco alimentate dal vento di maestrale che ha continuato a soffiare a raffiche, meno teso rispetto alla quasi bufera della giornata, ma comunque abbastanza forte. Mentre scendeva dal crinale di Berruiles, il fronte del fuoco si è diviso in più parti, grazie anche ai lanci chirurgici degli elicotteri e dell’unico Canadair in volo. Ma a fine serata, l’incendio ha continuato a correre tra i cespugli di macchia mediterranea, tra i rami degli alberi e lungo i rinsecchiti campi di grano. Controllato a distanza da centinaia di uomini che hanno combattuto per tutta la giornata senza sosta. Decine di vigili del fuoco, forestali, barracelli, squadre comunali antincendio e volontari hanno continuato a monitorare le fiamme che, dopo aver devastato il crinale di Berruiles, hanno ridotto in cenere la vallata. Costringendo a lasciare le case alle centinaia di persone che abitano nelle borgate di Ludduì, Birgalavò e Malamurì. Le fiamme altissime hanno sfiorato le case, ma sono sempre state spente dagli uomini dell’antincendio a terra e dai getti d’acqua degli elicotteri che hanno lavorato fino a quando l’oscurità non li ha costretti a rientrare alle basi. Così come il Canadair che ha fatto lanci millimetrici in tutti gli incendi attivi in Sardegna percorrendo migliaia di chilometri in volo senza mai fermarsi. Il fumo e la cenere sono stati portati dal vento fino a Capo Comino e ancora più a sud su tutte le spiagge dove i bagnanti hanno seguito con apprensione quel che stava accadendo. Per il fumo, la polizia stradale di Nuoro ha anche chiuso al traffico la 131 Dcn nelle due direzioni tra Nuoro e Olbia. Si sono così formate code lunghissime di auto vigilate costantemente dagli agenti della Polstrada collegati con le forze antincendio. A tarda ora la situazione del traffico è ritornata alla normalità. Ma a notte fonda, un altro fronte di fuoco è stato segnalato nel canalone di Monte Pizzinnu. A quel punto per precauzione sono state evacuate i villaggi turistici di Costa Caddu, Miriacheddu e Isuledda. In totale almeno 1000 persone sono state accompagnate nel campo sportivo di San Teodoro e in altri punti di raccolta. Il centro operativo, coordinato dal prefetto di Nuoro Carolina Bellantoni, ha disposto l’invio della motonave “Imperatrice” al porto di Ottiolu nell’eventualità che la situazione possa precipitare e si rendesse necessario l’allontanamento dei turisti via mare. Alle prime luci dell’alba elicotteri e canadair riprenderanno a volare nella speranza che nel frattempo il fuoco e il maestrale abbiano concesso una tregua.

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